"Gli incarichi relativi alle 'posizioni organizzative' sono previsti dai contratti collettivi di lavoro e attribuiti senza che abbiano il sapore di premi o gentili concessioni da parte dell'amministratore di turno". Lo precisa il commissario straordinario del Brotzu, Graziella Pintus, a pochi giorni dallo stato di agitazione proclamato dai sindacati per nomine che valgono 175 mila euro, le posizioni organizzative appunto.
Pintus sottolinea che "non risponde a verità, come riportato dalla stampa, che gli incarichi possono valere fino a 900 euro al mese in più in busta paga. Infatti il massimo della retribuzione aggiuntiva è pari a seimila euro lordi all'anno, quindi ben al di sotto delle cifre riportate". Inoltre, "i soldi del fondo specifico per le posizioni non possono essere utilizzati per assumere medici e infermieri, come lamentato dai sindacati, ma solo per le finalità di cui si parla".
Il commissario ha poi ripercorso le tappe relative all'attribuzione delle posizioni, a partire dal gennaio 2015, da quando, cioè, "l'attuale amministrazione, al suo insediamento, ha ricevuto esplicite richieste dei sindacati di annullamento di tutti gli incarichi assegnati in precedenza perché attribuiti senza rispetto delle norme contrattuali".
Cosa che l'Azienda ha fatto entro maggio dello stesso anno, mentre a giugno "è stato sottoscritto un accordo firmato da sette sindacati con il quale è stata definita in 175 mila euro la dotazione finale per pagare le posizioni organizzative". A quel punto "si è proceduto a bandire selezioni interne per i nuovi incarichi e scaduti i termini, apposite Commissioni hanno espletato le selezioni, come il Regolamento prevede".
Pintus ha ricordato, infine, che "come esplicitamente riferito ai sindacati nel corso delle ultime riunioni, l'argomento è stato inserito all'ordine del giorno del prossimo incontro".







