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Via ufficiale anche in Sardegna alla raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro e, nel caso il Parlamento non l'approvasse, per i tre referendum su voucher, responsabilità solidale, licenziamenti, promossa dalla Cgil nazionale.

La campagna – presentata oggi a Cagliari dal segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, da Walter Schiavella (segretario nazionale Fillea) e da Carmelo Farci (segretario Camera del Lavoro di Cagliari) – durerà sei mesi nel corso dei quali verranno organizzati banchetti e iniziative nelle piazze, nei luoghi di ritrovo di città e paesi, nelle università e in tutte le occasioni pubbliche.

"La sfida di partenza, lo scopo di questa Carta dei diritti, è quella di riunificare il lavoro che la crisi ha frammentato – ha spiegato Schiavella – questo Paese è cambiato e di questo dobbiamo essere consapevoli, soprattutto nel settore delle costruzioni abbiamo pagato un prezzo enorme".

"La Carta – ha detto Carrus – mira a riaffermare diritti che appartengono alle persone, pensiamo di dover puntare sul ripristino di tutele dignitose e sulla qualità delle produzioni che è strettamente collegata a quella delle professioni". Per Carmelo Farci, "la Carta dei diritti universali deve diventare un'occasione di discussione democratica per restituire dignità ai lavoratori duramente compromessa da leggi che hanno reso il mondo del lavoro sempre più precario".

L'avvio della raccolta firme fa seguito alla prima fase dell'iniziativa, la consultazione degli iscritti Cgil, articolata in due mesi e chiusa il 19 marzo, dopo 41 mila assemblee nei luoghi di lavoro a livello nazionale e 853 in Sardegna, che hanno raccolto intorno al testo proposto un consenso del 98,49%.