"Al nostro quarto giorno di sciopero della fame contro il bavaglio delle tv perpetrato ai danni del Referendum, abbiamo estrapolato gli ultimi dati di Agcom sugli spazi d'informazione presenti nei vari Tg a partire dalle edizioni di massimo ascolto che sono semplicemente scandalosi e denotano una scientifica strategia di non informare".
Lo dichiarano in una nota il membro dell'esecutivo nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e il portavoce di Roma Gianfranco Mascia. "Per dare solo un'idea dei drammatici dati della non-informazione il Tg1 dedica nell'ultimo periodo monitorato da Agcom, che va dal 21 marzo al 3 aprile, alle ragioni del sì e del no del referendum del 17 aprile 55 secondi come media giornaliera. Il direttore di rete di Rai1 deve spiegare questa scelta e perché Rai1 in un giorno decida di regalare 60 minuti alla promozione del libro del figlio del boss mafioso di Toto Rina e solo 55 secondi al referendum. Non vogliamo aggiungere altri dati, che comunque potete estrapolare nel nostro dossier (scaricabile qui: http://bit.ly/dossiereferendum) – aggiungono Bonelli e Mascia – ma il diritto dei cittadini ad essere informati è profondamente leso impedendo ai cittadini italiani di poter esercitare un diritto previsto dalla costituzione. La conoscenza sullo svolgimento del referendum avviene essenzialmente attraverso i canali di informazione radio televisivi considerato che nessuna comunicazione formale arriva nelle case degli italiani".
"In queste condizioni di disinformazione il referendum del 17 aprile non si può svolgere e chiediamo al presidente della repubblica Mattarella un suo intervento a tutela dell'informazione e quindi della democrazia nel nostro paese arrivando anche all'annullamento del referendum con spostamento data al 5 giugno perché sono state violate le regole di accesso all'informazione . Anche per questo noi continuiamo la nostra forma di protesta non violenta di sciopero della fame", concludono gli ecologisti.







