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Clamorosa protesta di due operai di Ottana Energia, che questa mattina sono saliti su una ciminiera alta 180 metri, per protestare contro la chiusura dello stabilimento di Ottana (Nuoro), avvenuta in seguito alla mancata proroga del regime di essenzialità.
I due operai, Cristian Piras e Giacomo Cabras, hanno iniziato la salita sulla ciminiera verso le 9.30 e lì rimarranno fino a quando non avranno risposte sulla loro situazione. "Il 18 aprile entreremo in cassa integrazione – hanno spiegato – e qui non si vedono risposte da parte di Terna e del Governo da quando è stata chiusa la centrale, il 31 dicembre scorso. A Ottana sta andando tutto in malora: con la mancata concessione dell' essenzialità l'energia ha costi insostenibili e la chiusura di Ottana Energia dopo 40 anni di esercizio sta portando oltre che il mancato rilancio della filiera del Pet che avrebbe portato nuova occupazione anche il blocco dell'erogazione delle utilities alle aziende insediate, come il vapore, l'acqua e altri servizi". 

Sono arrivati in cima alla ciminiera a 180 metri d'altezza intorno alle 10.30 i due lavoratori di Ottana Energia che protestano contro la chiusura dello stabilimento di Ottana (Nuoro), avvenuta in seguito alla mancata proroga del regime di essenzialità il 31 dicembre scorso.
I due, Cristian Piras e Giacomo Cabras, hanno issato uno striscione con la scritta "I costi di Terna triplicati senza essenzialità. Tutti paghiamo di più in bolletta e la centrale di Ottana non può più erogare servizi alle aziende". Sul posto ci sono anche i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil che appoggiano la protesta e lanciano l'ennesimo appello a Governo e Regione Sardegna.
La rabbia dei lavoratori è riesplosa dopo che per mesi, nonostante le sollecitazioni e le manifestazioni di protesta – l'ultima il 25 marzo quando gli stessi due lavoratori erano saliti su un traliccio dell'alta tensione sulla Statale 131 ad Abbasannta – la loro vertenza non è stata ancora risolta. "Altre 82 persone di Ottana Energia il 18 aprile entreranno in cassa integrazione – ha spiegato Sergio Zara, segretario della Filctem Cgil Nuoro – e si vanno ad aggiungere ai 75 operai di Ottana Polimeri che sono in Cig da due anni e a un centinaio di lavoratori dell'indotto che hanno perso il lavoro. Ottana sta morendo".
"Ogni manifestazione che denota la disperazione dei lavoratori è una sconfitta e in questo territorio c'è malessere da anni – ha detto Katy Contini della Cisl -. Apprezziamo l'impegno della Regione di questi mesi, ma la vertenza deve trovare una soluzione". 

Si preparano a trascorrere la loro prima notte sulla ciminiera a 180 metri di altezza i due lavoratori di Ottana Energia, Cristian Piras e Giacomo Cabras, che stamattina hanno affrontato la salita in segno di protesta contro la mancata proroga del regime di essenzialità da parte di Terna. Da allora anche lo stabilimento di Ottana Energia è fermo.
"Il 18 aprile andremo in cig – hanno spiegato i due lavoratori – e da quando è stata chiusa la centrale, il 31 dicembre scorso, non ci sono state risposte né da parte di Terna né da parte del Governo. A Ottana sta andando tutto in malora: con la mancata proroga dell'essenzialità l'energia ha costi insostenibili e la chiusura di Ottana Energia porterà alla chiusura di altre imprese, morirà anche l'indotto".
Sul posto in presidio i sindacalisti di Cgil Cisl e Uil, che appoggiano la protesta e lanciano l'ennesimo appello a Regione e Governo perché per altre 82 persone, che si vanno ad aggiungere ai 75 operai di Ottana Polimeri, venga scongiurato la cig.