Si è concluso a tarda mattina lo sbarco di tutti i 235 migranti arrivati oggi al porto di Cagliari a bordo della nave mercantile greca Rizopon.
Dopo aver fatto scendere donne e bambini – otto quelli non accompagnati dai genitori – sono sbarcati gli uomini. Adesso quasi tutti i migranti sono in attesa nel campo allestito dalla Protezione civile regionale e dalla Prefettura. Sono in corso, infatti, le visite mediche e le operazioni di identificazione.
Al momento si registrano alcuni casi di scabbia e due feriti lievi, che sono stati subito medicati. In porto è arrivato l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru. "Tutto sta procedendo tranquillamente – ha sottolineato – la macchina è ormai collaudata. Veniamo citati a Bruxelles come modello di accoglienza, anche dal punto di vista sanitario".
I migranti al termine delle operazioni saranno trasferiti nei vari centri di accoglienza e in particolare 112 stranieri rimarranno nel Cagliaritano, 71 andranno a Sassari, 30 a Nuoro e 22 a Oristano. Ad attenderli insieme alla protezione civile anche i mediatori culturali. "Siamo qui per far capire loro dove si trovano e dare loro supporto – ha evidenziato Omar Zaher, mediatore e portavoce della comunità musulmana a Cagliari – Quello di oggi non sarà l'ultimo sbarco, dobbiamo attrezzarci".
Un'area attrezzata per donne e bambini e un gruppo di psicologi pronti ad aiutarli per vivere con serenità il momento dello sbarco. C'è anche l'associazione "Psicologi per i popoli Sardegna" tra gli operatori della Protezione civile al lavoro oggi sulla banchina del porto canale di Cagliari per l'arrivo dei 235 migranti.
"Noi supportiamo i soccorsi – spiega Ersilia Cossu, presidente dell'associazione – aiutiamo soprattutto le fasce più deboli, donne e bambini. Oggi abbiamo creato un piccolo campo per l'accoglienza e ci siamo presi cura anche di cinque bimbi che hanno meno di un anno".
Un'area dotata di giochi e comfort. "Per molti di loro il viaggio è già un trauma, noi cerchiamo di rendere confortevole il loro arrivo – sottolinea Cossu – oggi rispetto allo scorso anno ho visto anche i papà, e gli uomini in genere, più sorridenti. Hanno notato il rapporto di fiducia instaurato con le mamme e con i bambini e anche loro hanno sorriso, affrontando questo momento difficile con meno disagio".







