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Sulla riorganizzazione della rete ospedaliera continuano a piovere critiche. Dopo le manifestazioni dei sindaci, scesi anche oggi in piazza a Cagliari, in Commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi), l'Anci ha espresso alcune perplessità, mentre i sindacati hanno sollevato parecchi dubbi bocciandone l'impostazione.
Il presidente dell'Anci Pier Sandro Scano ha poi invitato la commissione ad una riflessione sul rapporto fra geografia istituzionale (derivante dalla riforma degli Enti locali) ed organizzazione sanitaria sostenendo che "quella istituzionale, che necessariamente avrà tempi più lunghi, deve essere considerata prioritaria; sotto questo profilo – ha sollecitato – non sarebbe utile considerare la scadenza dell' 1 luglio (data in cui si vorrebbe far partire la nuova rete) con rigidità".
Fulvia Murru della Uil-Fp ha parlato di una "mini-riforma che lascia nell'incertezza questioni importantissime come le cure territoriali e l'emergenza-urgenza, lascia aperto il problema del coordinamento con la riforma degli Enti locali, sottovaluta l'emergenza del personale sottoposto ad un forte stress dal blocco del turn-over, apre un fronte carico di interrogativi con il Mater Olbia".
Per la Cgil, Roberta Gessa ha affermato che, "si tratta di una riforma che parte dalla testa anziché dalla base e dimentica pilastri come la rete dei servizi e l'Areus. Una riforma con queste lacune rischia di far implodere il sistema". Critico anche Davide Paderi della Cisl: "una riforma che dice cosa bisogna fare in modo giusto ma sbaglia non indicando come si deve fare, aprendo una fase di transizione carica di incertezze in un settore delicatissimo".
Giacomo Meloni, della Css, ha messo l'accento sulle carenze della riforma, esprimendo poi preoccupazione per la presenza di una struttura come il Mater Olbia che "potrebbe sottrarre risorse preziose alla sanità pubblica". L'Ugl infine, con Lino Marroccu, ha segnalato alla commissione che la riforma" dimentica colpevolmente le liste d'attesa: nel settore privato bastano pochi giorni ma nel pubblico ci vogliono mesi".