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Confindustria Sardegna Meridionale lancia di nuovo l'allarme sulla necessità di giungere "senza ritardi" ad una soluzione effettiva dei problemi connessi ai costi energetici per le imprese energivore.
"Sembrerebbe che siano stati finalmente risolti, ad esempio con il rinnovo del regime di super interrompibilità, gli storici e gravissimi nodi legati agli alti costi energetici ed alla conseguente ridotta competitività delle imprese sarde energivore – ha spiegato Confindustria – rispetto alla concorrenza internazionale. In realtà è opportuno precisare che il regime di super interrompibilità, rinnovato a condizioni meno favorevoli delle precedenti e per un periodo assai limitato di tempo, costituisce solo uno dei tasselli del complesso ed articolato sistema dei costi dell'energia elettrica".
Restano, invece, "totalmente inattuati altri strumenti previsti già da tempo e finalizzati proprio all'abbattimento del costo dell'energia per le imprese energivore fra cui, in particolare, quello relativo al contenimento degli oneri di sistema. Strumento di fondamentale importanza nel processo di riallineamento dei prezzi ma che, pur previsto da quasi quattro anni è ancora in attesa di concreta applicazione – sottolinea l'associazione -. Restano quindi ancora in piedi le importanti criticità legate al contenimento dei costi energetici e permangono in tutta la loro gravità le forti preoccupazioni per la competitività di realtà industriali come la Portovesme srl, importanti per l'economia dell'intera Sardegna ma in particolare per un territorio così pesantemente colpito dalla crisi come il Sulcis-Iglesiente".