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E' scontro in Aula sul contratto del personale dell'Agenzia Forestas nel passaggio dall'attuale Ente Foreste. Dopo il voto sull'articolo 48 della legge forestale in discussione in Consiglio regionale, che disciplina questa materia, tutta l'opposizione ha abbandonato i lavori per protesta: "non vogliamo essere complici della maggioranza", ha spiegato il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, a nome della minoranza.
Attualmente la natura giuridica dell'Ente, dotato di autonomia finanziaria propria seppure controllata dalla Regione, produce l'effetto che il contratto applicato ai 6.500 dipendenti ex Ente Foreste sia più vantaggioso per gli operai e in particolare per le esenzioni dell'Inps che li individua tutti come lavoratori agricoli. Con il passaggio all'Agenzia Forestas, quindi un organismo interno alla Regione, l'Inps potrebbe chiedere la verifica reale di quanti operano in agricoltura. E su 6.500 dipendenti solo il 20% lavora come operaio agricolo e quindi solo a questa quota verrebbero applicate le agevolazioni, comportando, secondo alcune stime, un aggravio di 18 milioni per le casse regionali.
L'assessore del Personale, Gianmario Demuro, ha spiegato che è in corso un'interlocuzione con il ministero della Funzione pubblica sull'applicazione contrattuale "che è un problema riscontrato in altre Regioni". "E' un modo per rimandare il problema sine die – ha replicato il capogruppo Fi, Pietro Pittalis – si tratta piuttosto di un problema che riguarda il nostro ordinamento e non quello statale". 

La maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale si spacca ad un passo dall'approvazione della legge forestale, che è comunque passata, e in particolare sulla definizione di bosco contenuta nell'articolo 4 del provvedimento, che è passato con 21 voti favorevoli e sette contrari del gruppo Sdl e di Antonio Gaia dell'Upc, mentre l'opposizione, che aveva abbandonato i lavori, non ha partecipato al voto.
Oggetto del contendere la possibilità che gli agricoltori possano perdere una parte dei premi della politica agricola comunitaria in funzione della nuova definizione di bosco che poco si adatterebbe alle tradizioni agropastorali sarde. Un problema simile si era già presentato in occasione del cosiddetto refresh che aveva aggiornato la mappa delle aree pascolabili e coltivabili.
Al termine dell'esame di tutti gli articoli la maggioranza si è, però, ricompattata con il voto finale sulla legge, favorevoli e unanimi i soli 31 consiglieri regionali del centrosinistra presenti in Aula.