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Da due mesi sono in stato di agitazione e non utilizzano la mensa del carcere di Sassari, a Bancali, realizzato solo da pochi anni, per protestare contro le condizioni igieniche e sanitarie del servizio. Oggi la loro protesta ha varcato i confini della casa circondariale ed è stata portata all'attenzione dell'opinione pubblica con un sit in davanti al Tribunale di Sassari. Le guardie carcerarie aderenti all'Unione dei sindacati di polizia penitenziaria (Uspp) fanno la voce grossa ed una delegazione è stata ricevuta in prefettura che ha assicurato un suo interessamento.
"Il trattamento che ci viene riservato con la mensa è solo la punta dell'iceberg", spiega Antonio Concas, segretario provinciale dell'organizzazione. "Non più tardi di ieri siamo dovuti intervenire con manganelli e scudi per disinnescare una situazione particolarmente incandescente – aggiunge – episodi come questi sono ormai all'ordine del giorno, è evidente che c'è un problema sicurezza che non può più essere trascurato".
Quanto alla mensa "nonostante sia più giusto procedere alla chiusura dei locali, a oggi restano aperti e la ditta prosegue con la somministrazione dei pasti senza che risulti alcuna certificazione relativa alla struttura e al servizio fornito", spiega ancora Concas. Quello della mensa è il segno più tangibile "dello stato di abbandono di cui è vittima il personale", è la denuncia.