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Il disegno di legge sull'urbanistica arriverà presto in Giunta. Lo ha assicurato l'assessore regionale dell'Urbanistica, Cristiano Erriu, nel suo intervento al Congresso nazionale dell'Istituto nazionale di urbanistica a Cagliari.
"Il Dl sul governo del territorio è stato elaborato dagli uffici del nostro assessorato ed è prossimo alla discussione in Giunta – ha spiegato -. Nelle prossime settimane seguirà l'apertura di un dibattito pubblico con un confronto aperto a tanti soggetti: enti locali, portatori di interessi collettivi, ordini professionali. È un tassello che, assieme al riordino degli enti locali approvato nei mesi scorsi, disegna la Sardegna del futuro: una Sardegna più semplice, più efficace e in grado di affrontare meglio le complessità".
Secondo Erriu, "occorre una legge urbanistica capace di governare le città e i territori, che preveda la riduzione del consumo del suolo e un utilizzo del suolo stesso per le finalità agricole e nel rispetto del paesaggio. Guardiamo anche a un'edilizia sostenibile che utilizzi materiali ecocompatibili e partecipi alla creazione di nuove filiere – aggiunge -. Dobbiamo creare le condizioni perché l'industria delle costruzioni si affacci al nuovo millennio con idee innovative che guardino avanti e non verso il passato". 

"Se, da una parte, l'imminente predisposizione – come annunciato dal ministro Madia – dello schema tipo di regolamento unico fa ben sperare che nel nostro Paese si avvii una fase di semplificazione che è fondamentale per il settore dell'edilizia, dall'altra, ci associamo all'allarme lanciato dall'Anci sulla farraginosità e complessità del Ddl sul consumo di suolo attualmente in discussione in Parlamento". Lo ha detto Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, intervenendo al Congresso nazionale dell'Inu, (Istituto nazionale di urbanistica) a Cagliari.
"Il vero problema è a monte: il contenimento del consumo di suolo deve essere la logica conseguenza della politiche di rigenerazione e non imposto per legge senza un adeguato progetto anche economico di rigenerazione. Basterebbe guardare, a riguardo, all'esempio francese che si muove in questa ottica lungimirante – ha aggiunto Cappochin -. Serve, dunque, promuovere nuove politiche di rigenerazione urbana finalizzate non solo al recupero edilizio delle nostre città, alla messa in sicurezza ed alla riabilitazione energetica del patrimonio edilizio, ma anche all'inclusione sociale, alla riqualificazione ecologica ed ambientale degli spazi urbani e dei territori metropolitani, alla mobilità sostenibile".