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Primo maggio ai cancelli della fabbrica per gli ex lavoratori della Idea Motore di Nuoro, con loro anche il sindaco Andrea Soddu e parte dell'amministrazione comunale: domani verranno smontati i macchinari usati fino alla chiusura dello stabilimento per la produzione di motori per lavatrici, ora poi saranno trasportati in Romania. Per gli operai, ormai da anni senza lavoro e senza più nemmeno gli ammortizzatori sociali, si infrange il sogno di poter tornare in azienda.

"Eravamo pronti a festeggiare il primo maggio con la speranza di poter rientrare a lavorare in questo stabilimento, ma domani inizieranno a smontarlo portandone via il cuore", spiega la segretaria della Fiom Cgil provinciale ed ex lavoratrice di Idea Motore, Maddalena Casula. Due tecnici incaricati dalla multinazionale giapponese Nidec Sole, che ha acquistato all'asta la fabbrica, sono arrivati a Nuoro per visionare i macchinari e hanno deciso di portarli in Romani.

A rischio anche la trattativa avviata con la Regione e che i nuovi proprietari, almeno in un primo tempo, avevano accettato. "Ci siamo fidati delle parti in causa, convinti della loro correttezza e della volontà di procedere in nostro favore. Così purtroppo non è stato – ammette Casaula – Il nostro futuro lavorativo era già appeso a un filo e noi ci siamo aggrappati convinti che ci si potesse fidare, invece il finale della partita era già scritto. Il nostro primo maggio – dice la segretaria della Fiom – torna ora alle origini, la lotta vera per il posto di lavoro". "Domani – promette – saremo fuori dai cancelli con la determinazione dovuta anche dalla disperazione di chi non vuole mollare. Oggi rivendichiamo la nostra identità di lavoratori e di cittadini che aspettano risposte, perché per noi hanno ancora valore i diritti guadagnati con fatica da chi come noi non ha mollato ma ci ha creduto fino in fondo".