C'è imbarazzo nel Consiglio regionale della Sardegna per il giuramento di Giovanni Satta, l'ex sindaco di Buddusò (Gallura) ed esponente dell'Uds proclamato consigliere mentre si trovava in carcere nell'ambito di una maxi inchiesta su un traffico internazionale di droga, per effetto di una serie di ricorsi che hanno rivoluzionato la composizione dell'Aula.
La formalità di questo pomeriggio rischia di essere una sorta di cerimonia per pochi intimi, tra congedi, ritardi e consiglieri che hanno già annunciato che non prenderanno parte al giuramento. E sono in molti a spingere per far saltare il giuramento invocando la questione morale.
Tra questi c'è Paolo Truzzu, di Fratelli d'Italia. "Noi poniamo soprattutto un problema politico perchè riteniamo che quel seggio spetti al nostro partito – spiega – infatti la prossima settimana verranno presentati tre ricorsi presentati da Fdi, da Gianni Lampis, che occupava quel seggio, e da un cittadino elettore, contro la decisione dell'Ufficio centrale elettorale". Nel centrodestra potrebbero esserci altre defezioni, mentre Forza Italia è garantista. "Giudicare è un compito che spetta alla magistratura", afferma il capogruppo Pietro Pittalis.
Pd e Sel si riuniranno separatamente alle 15 per decidere il da farsi: i democratici potrebbero andare in ordine sparso, Sel dovrebbe invece proporre un documento formale per chiedere il rinvio del giuramento. Non è infatti possibile far mancare il numero legale, in quanto non sono previste votazioni.
Regione Giura consigliere indagato per droga, imbarazzo in Consiglio regionale
Giura consigliere indagato per droga, imbarazzo in Consiglio regionale
