Il simulacro di Sant'Efisio ed i fedeli, che il Primo Maggio si sono avviati in processione verso Nora luogo del martirio del Santo, hanno fatto rientro ieri sera a Cagliari. L'ingresso nella omonima chiesetta nel quartiere di Stampace è avvenuto prima di mezzanotte, ed alle 23:32 il voto, fatto dalla municipalità nel 1656 per la liberazione della città dalla peste è stato sciolto.
La processione non ha visto i numerosi gruppi folk e le traccas che hanno sfilato domenica scorsa. Sono state, comunque, migliaia le persone che, assieme a cavalieri e alle arciconfraternite, hanno accompagnato con i ceri il Santo guerriero in una atmosfera più raccolta e intensa. La religiosità della processione è stata segnata dalle preghiere in sardo e dalle launeddas nel percorso sino alla chiesa.
Sant'Efisio è tornato a Cagliari dopo aver fatto tappa a Giorgino per poi proseguire verso Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula-Nora, da dove ieri mattina ha iniziato il percorso del rientro.
Fra i tanti sardi che ieri sera hanno atteso il ritorno del simulacro di Sant'Efisio a Cagliari c'era anche Renato Soru, il patron di Tiscali ed l'europarlamentare del Pd condannato a tre anni di reclusione per una evasione fiscale di 2,6 milioni di euro nell'ambito di un prestito fatto dalla società Andalas Ldt (sempre di Soru) a Tiscali.
L'ormai ex segretario regionale del Pd ha aspettato il rientro del simulacro con un amico, in una delle strade a pochi passi dalla chiesa di Sant'Efisio, nel quartiere storico di Stampace. A causa della folla non si è però potuto avvicinare all'ingresso della chiesa e alle 23:30 si è allontanato.
La processione di Sant'Efisio, accompagnata da fedeli in costume sardo, è giunta alla 360/a edizione e scioglie il voto, fatto dalla municipalità nel 1656, per la liberazione della città di Cagliari dalla peste. Il simulacro del Santo parte l'1 maggio dal capoluogo per raggiungere Nora, a Pula, luogo del martirio. Il rientro sempre la sera del 4 maggio a Cagliari.