Una situazione non più sostenibile per le aziende agricole dell'isola: è quella denunciata oggi a Roma da Luca Sanna e Martino Scanu, presidenti rispettivamente di Confagricoltura e Cia Sardegna, durante la protesta organizzata dalle due associazioni (con Capogiri) per chiedere al ministero delle Politiche agricole e all'Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltura) "risposte urgenti contro lo stallo istituzionale sui problemi del settore".
Infatti, hanno spiegato, "a fronte di una burocrazia che costa quattro miliardi l'anno e di oltre 310 mila aziende chiuse dal 2000, gli agricoltori sono ancora in attesa dei 600 milioni di pagamenti Pac (politica agricola comune) e Psr (programma sviluppo rurale)".
Tutto questo, secondo Sanna e Scanu, non fa che mettere in luce "i ritardi che negli ultimi mesi hanno caratterizzato l'azione di Agea e Mipaf, ormai al limite della negligenza", con forti preoccupazioni "sulla reale capacità dell'agenzia di far fronte al compito istituzionale assegnatogli".
E del resto le dichiarazioni del dg di Agea, Stefano Antonio Sernia, che in mattinata ha ricevuto i rappresentanti di Confagricoltura e Cia, tra cui la delegazione sarda, "sono state tutt'altro che rassicuranti". Sernia, hanno concluso i due presidenti, "è parso più preoccupato per l'impegno e l'affaticamento dei suoi funzionari che per le decine di migliaia di aziende agricole ancora in attesa dei pagamenti".
Economia Confagricoltura: “Situazione grave per aziende sarde”
Confagricoltura: “Situazione grave per aziende sarde”







