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I cinque lavoratori dell'Eurallumina di Portovesme, dopo sette giorni di presidio a Roma in piazza Montecitorio e dopo una serie di incontri con il governo, a partire da quello con il premier Matteo Renzi, rientrano in Sardegna questa mattina.
Ad attenderli all'aeroporto di Elmas, ci saranno i colleghi dello stabilimento di Portovesme, che a supporto della mobilitazione nella Capitale hanno messo in campo una serie di iniziative con presidi nelle sedi istituzioni regionali e locali, con l'obiettivo di rendere operativo il piano di rilancio e degli investimenti dell'impianto del Sulcis.
Dall'aeroporto i lavoratori si recheranno in viale Trento e in corteo raggiungeranno l'Assessorato regionale dell'Ambiente per ribadire le richieste e tenere un'assemblea generale, che concluderà l'impegnativa fase di lotta, che ha avuto il suo culmine il primo maggio e che proseguirà con altre iniziative sino alla conclusione della vertenza attesa per giugno, quando la conferenza di servizi dovrà esprimersi definitivamente sul progetto di riavvio della fabbrica. 

Al grido "Lavoro, sviluppo occupazione" e "Un operaio, una famiglia", gli operai di Eurallumina di ritorno da una settimana di mobilitazione a Roma hanno riabbracciato i propri compagni del Sulcis in aeroporto ad Elmas, prima di arrivare a Cagliari per un corteo e l'assemblea generale davanti all'assessorato regionale dell'Ambiente.
Occhi lucidi, abbracci e strette di mano hanno caratterizzato il breve incontro. Poi tutti sulle auto per raggiungere il centro del capoluogo.
I lavoratori, con trombette da stadio e caschetti battuti a terra, hanno rinnovato la sollecitazione sulla necessaria ripresa produttiva dello stabilimento di Portovesme che produce allumina (la materia prima per la lega di alluminio).
Gli slogan sono stati scanditi anche nel breve tragitto tra il piazzale di Viale Trento e la via Roma, dove il sit-in è ancora in corso e dove gli operai stanno decidendo le prossime iniziative di mobilitazione che proseguiranno sino a giugno.
Il prossimo mese, infatti, è prevista la conferenza di servizi definitiva che dovrà dire se la fabbrica potrà ripartire.