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La Fondazione di Sardegna punta sempre più sul sostegno al sociale e lo fa grazie ad una partecipazione al capitale di Sardex, la società che gestisce il circuito sardo di moneta virtuale.
Con un investimento di 350 mila euro per contribuire all'aumento di capitale da tre milioni di Sardex, la Fondazione sperimenterà una "social card" che potrà essere utilizzata da persone e famiglie in difficoltà economica negli esercizi associati al circuito. La prima sperimentazione sarà fatta a Sassari. Lo ha annunciato il presidente della Fondazione, Antonello Cabras, a margine dell'illustrazione del bilancio consuntivo 2015.
"Da due anni stiamo cercando di esplorare una maniera diversa di operare nel campo del contrato alle povertà – ha spiegato Cabras – abbiamo rivolto la nostra attenzione verso Sardex perchè è un'attività che si è rivelata interessante attraverso lo scambio di beni e servizi e non utilizzando la moneta, che oggi rappresenta un costo".

La Fondazione di Sardegna, che detiene il 49% delle azioni ordinarie del Banco di Sardegna – 36,9% privilegiate e 0,38% di risparmio – potrebbe trasformare una parte della partecipazione "in soldi liquidi e in azioni" della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, nella quale ha oggi una quota pari al 2,13%. E' quanto ha spiegato il presidente della Fondazione Antonello Cabras rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione della presentazione del bilancio consuntivo 2015.
In una prospettiva di medio termine la Fondazione potrebbe quindi arrivare a raddoppiare la quota azionaria in Bper che entro il 31 dicembre 2016 si trasformerà in società per azioni.
Già lo scorso anno era stata sottolineata l'esigenza, prevista nell'accordo tra Acri e Mef, che la Fondazione rientrasse nei cinque anni stabiliti nel parametro massimo del 33% di quota posseduta negli istituti di credito.
Il bilancio 2015 si chiude con un pareggio tra attività e passività pari a oltre un miliardo di euro, un "risultato soddisfacente, pur nelle difficoltà del sistema economico e sociale" e sebbene i vertici della Fondazione avessero stimato di ricavare dagli investimenti 33,5 milioni, invece ne hanno incassati 31,4 milioni dei quali 22,5 da dividendi in partecipazioni azionarie.
Costante anche il flusso delle erogazioni a favore dello sviluppo e per il sostegno del territorio con quasi 17,6 milioni per il 2015 e 16 milioni già stanziati per progetti e bandi nel 2016 su cinque settori di intervento principali: arte e cultura, ricerca scientifica e tecnologica, salute, volontariato e sviluppo locale-edilizia popolare. "Da almeno quattro anni – ha sottolineato Cabras – riusciamo a mantenere un'erogazione costante verso il territorio". 

Il conto economico chiude al 31 marzo scorso con un risultato positivo di 2,3 milioni di euro, quasi identico a quello del marzo 2015. Mentre la raccolta diretta dalla clientela ordinaria, inclusi i pronti contro termine, registra una diminuzione del 4,98% rispetto al dato rilevato alla chiusura dello scorso esercizio, attestandosi a 1.415,1 mln (erano 1.489,2 mln al 31 dicembre 2015). La raccolta indiretta è, invece, stabile (la variazione positiva si limita allo 0,28%) e si attesta a 471,1 mln, rispetto ai 469,8 mln della fine dello scorso anno. Pertanto la raccolta globale da clientela si attesta a 1.886,3 mln rispetto ai 1.959,1 mln del dicembre 2015 (-3,72%). Sono i dati del resoconto intermedio di gestione al 31 marzo scorso approvato dal CdA della Banca di Sassari, presieduto da Ivano Spallanzani.
Gli impieghi a favore della clientela ordinaria, al netto dei dubbi esiti, raggiungono 1.295 mln. La variazione è di +5,8 mln rispetto al dicembre 2015 (1.289,2 mln), pari al +0,45%. Tale positiva variazione, ascrivibile quasi totalmente alla forma tecnica dei mutui, conferma la vicinanza della Banca alle imprese locali e alle famiglie.
Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 21,4 mln, in linea (-1,88%) con i 21,8 mln nei primi tre mesi del 2015. I costi operativi registrano un ripiegamento del 2,49% passando da 18,4 mln del marzo 2015 a 17,9 mln. Fra questi, rimangono stabili le spese per il personale (-1,37%) e le altre spese amministrative (+1,31%), mentre diminuiscono gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri (per 0,3 mln).
Il risultato lordo della gestione si attesta pertanto a 3,5 mln a fronte dei 3,4 milioni del marzo 2015, mentre l'onere per le imposte è di 1,2 mln di euro.