Il processo per il tentato omicidio dell'ex vice sindaco di Lula Giovanni Cabua – avvenuto il 4 giugno del 2014, che vede come imputato come mandante il lulese Raimondo Melone – è alle battute finali. Si concluderà con la sentenza prevista il 6 giugno.
Oggi nel tribunale di Nuoro ha discusso la sua l'arringa l'avvocato di parte civile Pasquale Ramazzotti. Il legale, che rappresenta la famiglia Cabua, ha sostenuto la tesi della pubblica accusa, che si basa quasi interamente sulle intercettazioni telefoniche e ambientali e che ha portato il Pm Andrea Vacca, nell'udienza di lunedì scorso, a chiedere al Gup Mauro Pusceddu, la condanna a 14 anni per Raimondo Melone, ma solo perché con il rito abbreviato usufruisce dello sconto di un terzo della pena.
Secondo l'accusa Melone aveva "pianificato, ideato e commissionato l'omicidio per un terreno conteso". L'agguato a Cabua era stato messo a segno in pieno giorno nelle campagne di Nurai. A sparare secondo gli investigatori era stato Michele Marras (già a processo davanti al tribunale collegiale) su richiesta appunto di Melone, che covava rancore nei confronti di Cabua: da lui aveva preso in affitto un terreno dal quale era stato sfrattato quattro anni prima.
Oggi ha discusso la sua arringa anche l'avvocato Simonetta Pinna, legale di Salvatore Loi, che ha una parte marginale nel processo, accusato di detenzione di armi. Per lui il Pm ha chiesto due anni di carcere. Il 6 giugno toccherà ai legali della difesa di Melone, Gianni Sannio e Nazarena Tilocca, poi arriverà la sentenza.
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Lula, tentato omicidio ex vicesindaco: pm chiede 14 anni
