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Ha risposto per oltre due ore alle domande del Gip di Cagliari Giovanni Massidda, andato ad interrogarlo all'ospedale di Iglesias dove si trova piantonato in stato di arresto, Igor Diana, il 28enne di origini russe accusato del duplice delitto dei genitori adottivi Giuseppe Diana, 67 anni, e della moglie Luciana Corgiolu, di 62, uccisi nella loro casa a Settimo San Pietro (Cagliari).
"Sta collaborando – ha sottolineato l'avvocato Antonella Marras che difende il giovane insieme al collega Federico Aresti – ha parlato per oltre due ore. Il nostro assistito è devastato fisicamente e mentalmente. Sta prendendo coscienza di quanto è accaduto, ha sprazzi di lucidità, è disperato e il giorno dell'arresto voleva suicidarsi". Il giovane in questi giorni ha anche chiesto di poter parlare con un sacerdote. "Ha incontrato più volte il cappellano dell'ospedale don Silvano Cani – ha evidenziato ancora l'avv. Marras – ci ha parlato anche questa mattina, ha chiesto e gli è stato portato un rosario".
Igor Diana deve ancora essere operato al braccio per la ferita da arma da fuoco riportata durante la sparatoria con le forze dell'ordine il giorno della cattura. "Attendiamo nelle prossime ore l'ordinanza di custodia cautelare", hanno detto ancora i legali. Il Gip intanto ha convalidato l'arresto per il tentato omicidio, per la resistenza a pubblico ufficiale e per il porto illegale di arma. 

È stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere ai legali di Igor Diana, il 28enne accusato di duplice omicidio volontario per aver ucciso i genitori adottivi, Giuseppe Diana, 67 anni e Luciana Corgiolu, 62, a Settimo San Pietro, in provincia di Cagliari.
Il Gip Giovanni Massidda questa mattina aveva convalidato l'arresto del giovane e oggi pomeriggio ha firmato il provvedimento. Il giovane comunque dovrebbe rimanere ricoverato in ospedale ad Iglesias fino all'operazione al braccio, centrato da una pistolettata durante la sparatoria con le forze di polizia il giorno della cattura ed eventualmente fino a quando non sarà eseguita la perizia psichiatrica che sarebbe stata già richiesta dal pm Daniele Caria che ha coordinato le indagini sul fatto di sangue.
Massimo riserbo sul contenuto delle 22 pagine del provvedimento. Secondo quanto si è appreso, ci sarebbero quattro passaggi distinti in cui il giudice fa riferimento al disagio psichiatrico vissuto da Igor, ma fa anche riferimento ai palesi tentativi di togliersi la vita effettuati nel corso del tempo.
Tentativi di suicidio ripetuti più volte anche durante la sua fuga e che non sarebbero andati a buon fine, a quanto pare, a causa di un cattivo funzionamento dell'arma. Gli avvocati che difendono il giovane, Antonella Marras e Federico Aresti, sono pronti a nominare un consulente di parte per partecipare alla perizia psichiatrica. "Il nostro assistito sta prendendo coscienza di quanto è accaduto – ha evidenziato l'avv. Marras – è tormentato, non smette mai di piangere".
Il giovane, su sua richiesta, ha incontrato il cappellano dell'ospedale di Iglesias con il quale ha parlato poco prima dell'interrogatorio durato oltre tre ore.