"Mi dicono che vogliamo chiudere gli ospedali e questo non è vero. Io voglio un modello di assistenza ospedaliera diversa, che si basa sui dati. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non serve più il modello di sanità che abbiamo avuto fino adesso".". Lo ha detto l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che ha partecipato alla presentazione del Bilancio sociale del Plus di Ales-Terralba.
"Non accetto un sistema, come quello del passato, legato al codice di avviamento postale del politico di turno, che determina la nascita di ospedali e servizi – ha aggiunto riferendosi alla riforma sanitaria all'esame della Commissione competente in Consiglio regionale – Abbiamo 29 ospedali e, nonostante ciò, un preoccupante grado di insoddisfazione: significa che c'è qualcosa che non torna".
Dopo aver seguito l'illustrazione dei progetti portati avanti e ascoltato le testimonianze degli operatori sociali del territorio, Arru ha ricordato la delibera di Giunta, con interventi per oltre 350 milioni, approvata nelle scorse settimane: "Le risorse non mancano – ha detto l'assessore – ma la cosa più importante è il metodo adottato, quello dell'integrazione tra azioni di diversi assessorati. In tutti i settori, abbiamo difficoltà a far capire che lavorare insieme è fondamentale. Se ci sono tante risorse, ma le cose non vanno nel modo giusto – ha concluso – significa che dobbiamo cambiare e rendere efficiente un sistema che costa ai Sardi oltre tre miliardi e trecento milioni".
Regione Arru: “Non chiudiamo ospedali, ma serve nuovo modello”
Arru: “Non chiudiamo ospedali, ma serve nuovo modello”







