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Ancora disordini nel carcere di Sassari dove nella mattinata di ieri un detenuto di nazionalità straniera ha aggredito all'improvviso un agente della polizia penitenziaria e l'ha ferito dopo avergli scagliato contro le sue feci. A denunciare l'ennesimo episodio di violenza che si verifica nella casa circondariale di Bancali, operativa da tre anni, sono il vicesegretario regionale dell'Uspp (Unione sindacato polizia penitenziaria), Antonio Cannas, e il segretario regionale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), Luca Fais.
"Sassari è l'istituto della Sardegna con più eventi critici a carico del personale di polizia penitenziaria, e anche stavolta è stato necessario utilizzare scudi e manganelli – dice Cannas – ribadiamo la necessità di inserire delle 'best practice' per la gestione di questi eventi". Secondo il sindacalista "il personale è sfinito, stanco e demotivato dal ripetersi di episodi simili, auspichiamo un intervento esemplare nei confronti dell'aggressore".
Per Fais, "il numero dei detenuti in Italia sarà pure calato, ma le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotti addirittura colpiti dal lancio di feci dei detenuti". Quella di ieri a Sassari "è la sesta aggressione in sei mesi, ed è stata un'aggressione tanto improvvisa quanto violenta, senza alcuna ragione". Il Sappe chiede che "l'Amministrazione penitenziaria regionale intervenga con tempestività e urgenza, iniziando ad assumere seri provvedimenti disciplinari e penali verso l'autore della grave aggressione di ieri mattina".