"Penso che la Shoah non autorizzi gli ebrei a compiere scempi come l'eccidio di Sabra e Chatila, mi informo e studio la storia, più di chi mi accusa di essere fascista senza sapere di che parla". A Bonorva, comune di 3.500 abitanti in provincia di Sassari, la campagna elettorale per le comunali si infiamma e Antonello Zanza, già sindaco dal 2001 al 2006, di nuovo candidato alla guida del paese, finisce al centro di roventi polemiche.
Alcuni post sul suo profilo Facebook hanno acceso la miccia degli avversari, che lo accusano di inneggiare al fascismo e alle SS, insieme alle foto che lo ritraggono mentre fa il saluto romano. Dalla piazza virtuale a quella del paese, oggi la polemica nei suoi confronti è rimbalzata sulle pagine de La Nuova Sardegna. L'interessato, medico del 118, rispedisce al mittente le accuse di apologia del fascismo e di razzismo.
"Stiamo parlando di niente, i miei avversari politici sono preoccupati per le elezioni e si attaccano a episodi goliardici della mia vita privata", replica Zanza contattato dall'ANSA. Lui ha un'idea precisa di chi lo critica: "L'attacco di oggi sul giornale porta la firma dell'ex assessore, che si era resa responsabile di affermazioni indegne e ora pretende di farmi la morale", dice. Il riferimento è a Giovanna Tedde: all'inizio del 2015, quando era assessore alla Cultura e Politiche giovanili, d'istinto aveva affidato ai social un violentissimo post anti-islam in risposta all'ennesimo video in cui veniva raffigurata una decapitazione. L'ex assessore, sempre tramite La Nuova Sardegna, sostiene che "un aspirante primo cittadino certe affermazioni non può permettersele", e che "non si tratta di uno sfogo occasionale, ma di esternazioni fasciste reiterate nel tempo".
Zanza non ci sta. "Depreco Marzabotto come piazzale Loreto, la strage degli armeni come quella dei palestinesi, la Shoah come le foibe – sottolinea – chi mi accusa non sa che l'apologia si fa in pubblico e che un saluto romano fatto per scherzo, a un matrimonio, è solo un gioco". E ancora: "È forse una notizia il fatto che possegga il fermacarte di Mussolini? Ho anche la maglietta di Putin e Che Guevara, e dunque?". "Non mi possono attaccare su altri versanti – insiste il candidato sindaco – i risultati da amministratore sono noti a tutti".
E fa un breve elenco. "Ho portato a Bonorva 60 milioni di euro, ho vinto i bandi Por per 10 milioni, ho gestito la partita del dissesto idrogeologico, ho rifatto l'arredo urbano del centro abitato – spiega – abbiamo comprato le tenute di Mariani a zero euro grazie ai proventi del parco eolico, abbiamo riaperto la scuola chiusa per la presenza di amianto, abbiamo sottratto alla Regione l'ente Manai, un Ipab che rischiava la soppressione". Sul terreno dei risultati amministrativi, insomma, l'ex sindaco non teme confronto. "Qualcun altro sì – conclude – e mi descrive per quel che non sono, anche se non rinnego me stesso e i valori in cui credo".
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"Candidato sindaco inneggia a fascismo”: è bufera
