Trecento in piazza a Cagliari per lo sciopero della scuola proclamato da Cgil, Cisl, Uil e Snal.
"Non è un numero considerevole – ha ammesso il segretario regionale di Flc Cgil, Ivo Vacca – In compenso i dati sull'adesione sono a dir poco incoraggianti. Ci risulta che tante scuole abbiano chiuso".
Qualche esempio: la Simaxis di Oristano, la Colombo e la Marconi a Cagliari, gli istituti comprensivi Uno e Due a Pirri.
Sui motivi dello sciopero, a parte il rinnovo del contratto fermo da sette anni, pesa anche la situazione della scuola in Sardegna, "unica regione – sottolinea Vacca – a collezionare record negativi: dispersione al 25 per cento, una percentuale di diplomati tra i 20 e i 24 anni inchiodata al 65,4% rispetto alla popolazione contro la media italiana del 77,3% e quella del mezzogiorno del 73,9".
Secondo Marinella Pau, della Cisl di Cagliari, "la politica deve farsi carico della dispersione elevatissima con progetti strutturali più puntuali. Il programma Iscola infatti è attivo solo da maggio".
"Chiediamo le dimissioni del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e se non ci saranno risposte siamo pronti a proclamare lo sciopero generale". Così il segretario nazionale di Flc Cgil, Luigi Rossi, alla fine della manifestazione organizzata a Cagliari per il rinnovo del contratto della scuola fermo da sette anni, alla quale hanno partecipato in trecento tra insegnanti e personale Ata.
"Un anno dopo lo sciopero di maggio 2015, ancora protestiamo contro la legge sulla buona scuola che non dà risposte – ha tuonato il leader sindacale – Nella legge 107, infatti, non esiste alcun riferimento al personale tecnico amministrativo, né all'obbligo scolastico e tanto meno al sistema dell'apprendimento permanente".
"La scuola scende in piazza oggi in tutte le città italiane per affermare il diritto al rinnovo del contratto – gli ha fatto eco la segretaria di Cisl Scuola Ivana Barbacci – e quando per questo si ricorre allo sciopero, vuol dire che le condizioni sono gravi. Insegnanti, dirigenti scolastici e Ata sono vessati da incombenze e carichi di lavoro a cui non corrisponde un degno stipendio. Siamo scontenti di un testo di legge intervenuto a gamba tesa senza restituire alla scuola la dignità di cui ha bisogno. Ad oggi la legge di stabilità garantisce 7 euro lordi, una cifra inaccettabile. Aspettiamo che i ministri Madia e Giannini riaprano un tavolo e individuino risorse adeguate per ridare senso al percorso della scuola di questo Paese".
Anche a Olbia prof in piazza per il rinnovo del contratto nel giorno dello sciopero nazionale proclamato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal.
Una cinquantina di persone – un centinaio per gli organizzatori – provenienti anche dai territori di Sassari e Nuoro, ha partecipato al presidio e al successivo dibattito nella sala conferenze dell'Expò, in via Porto Romano.
"Non c'è una buona scuola se non c'è anche un lavoratore senza un giusto riconoscimento contrattuale", ha detto nel suo intervento Anna Fideli, della segreteria nazionale della Cgil Scuola. "La scuola è nuovamente sul piede di guerra perchè sta soccombendo nel fronteggiare le difficoltà quotidiane – ha poi sottolineato Maria Ariu, rappresentante della segreteria regionale della Cisl – I carichi di lavoro sono in continua crescita a fronte di uno stipendio che ha perso un potere d'acquisto calcolato in 1.440 euro l'anno. Il blocco del rinnovo contrattuale ha significato in questi anni per il personale una perdita media di 11.500 euro, nel contempo le norme scolastiche stanno stravolgendo gli accordi fermi dal 2006 e avviando una mutazione genetica della scuola di cui la categoria non ha ancora una chiara percezione".
Ha rincarato la dose il segretario provinciale della Cisl Gallura, Mirko Idili, che assegna uno "zero spaccato al Governo rispetto alle deludenti politiche sulla scuola e alla mancata sensibilità verso il rinnovo del contratto di lavoro fermo da troppi anni". Bordate anche alla Regione. "Non c'è nessun dialogo con l'assessore Claudia Firino – ha denunciato Rosa casto, della segreteria generale Cisl scuola Gallura – Nonostante la Sardegna abbia il più alto tasso di dispersione scolastica in Italia e la Gallura risulti il territorio con il record negativo di precari".







