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“Opposizione a Zedda disattenta e trasformismo per la poltrona”. Il ko nel capoluogo scuote Forza Italia. Nel mirino l’opposizione fatta al primo cittadino negli ultimi anni e il cambio di casacca prima delle elezioni. E Annuncia un ulteriore sforzo sulla strada del rinnovamento dentro il partito il coordinatore regionale Ugo Cappellacci. “A Cagliari abbiamo presentato una lista caratterizzata da un forte rinnovamento”, spiega il leader forzista, “applicando il limite dei tre mandati e quindi presentando facce nuove, il 50% di donne e un candidato su tre under 40. Nonostante la vittoria del centro-sinistra, la nostra compagine è la prima della coalizione, ha superato l’8%, porta in Consiglio due giovani ed una donna e forse anche un altro trentenne. 
Sarebbe falso nascondere”, aggiunge, “che avremmo voluto arrivare almeno al ballottaggio per il candidato sindaco, ma eravamo consapevoli che Zedda era ancora forte sul piano dei voti. Non è una sorpresa che a Cagliari il sindaco uscente parta favorito, visto che, da quando esiste l’elezione diretta, tutti i sindaci sono stati confermati al primo turno. I nostri Mariano Delogu ed Emilio Floris furono rieletti rispettivamente con il 58% e il 53% dei consensi. I numeri di allora dimostrano anche come l’attuale primo cittadino sia ben lontano dall’essere quel fenomeno paranormale dipinto da alcuni “laudatores””. 
Poi la stoccata ai suoi. “Non è sufficiente arredare una piazza, occorre lavorare per proiettare la città sullo scenario nazionale ed internazionale, restituendole quel ruolo di capitale mortificato in questi cinque anni. Questo non è avvenuto, ma le contraddizioni di Zedda non sono arrivate alla cittadinanza anche perché negli anni del suo primo mandato non c’è stata un’opposizione attenta, come conferma anche il fatto che molti trasformisti sono passati dal centro-destra al centro-sinistra pur di assicurarsi una poltrona.

 Ecco perché il ricambio rappresenta un fatto positivo, che merita di proseguire, di essere coltivato e incoraggiato. Perdere qualche punto in nome del rinnovamento è il migliore investimento che si possa fare perché, se sapremo rinnovare la classe dirigente e costruire una squadra di persone capaci, animate da una sana tensione morale e ideale, ancora non “inquinate” dalla parte deteriore della politica, non solo torneremo a vincere anche come coalizione ma daremo anche un contributo qualificato, non solo di occupazione di poltrone, alla vita pubblica della comunità”.