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Dare la possibilità a chi vive oggi la reclusione di immaginare e trasferire su tela l'anima e la vita quotidiana del regime carcerario che ha conosciuto anche un grande pensatore e filosofo italiano: Antonio Gramsci. Nasce così l'idea di un concorso rivolto ai detenuti delle carceri italiane, le cui opere attraverseranno ora l'Italia con una mostra itinerante che, dopo la prima tappa ad Ales, città natale di Gramsci, uscirà dai confini sardi per approdare nel Salento.
Da domani fino al 24 giugno, infatti, le Officine Cantelmo di Lecce ospiteranno la mostra "Gramsci visto da dietro le sbarre" con le opere realizzate da oltre cento detenuti di 28 penitenziari d'Italia che hanno partecipato al concorso, giunto quest'anno alla sua seconda edizione ed organizzato da Casa Natale Antonio Gramsci, associazione che ha sede nella casa del celebre pensatore e filosofo sardo.
L'iniziativa di Lecce – riferisce una nota – è promossa dal movimento La Puglia in Più che ha voluto portare le opere nel Salento, in considerazione dell'alto profilo culturale e sociale del progetto, "nella profonda convinzione – sottolinea il senatore Dario Stefàno, presidente de La Puglia in più – che la strategia della cultura che entra nelle carceri può produrre una prospettiva importante di recupero per le donne e gli uomini reclusi".
La mostra sarà chiusa da un convegno sul "ruolo della sinistra nel pensiero gramsciano, alternativa ideologica o responsabilità di governo", al quale parteciperanno, insieme al senatore Stefàno, Luigi Zanda, capogruppo del Partito Democratico in Senato, Gennaro Migliore, sottosegretario alla Giustizia e Massimo Zedda, sindaco di Cagliari.