Un ambiente protetto e confortevole per raccontare, parlare liberamente e denunciare le violenze subite. Un ambiente in cui superare la difficoltà di rivivere quei momenti drammatici trovando in carabinieri altamente specializzati un supporto e un sostegno per dare un nome ai 'mostri' e chiedere aiuto. Da oggi anche Cagliari ha "Una stanza tutta per sé", un locale all'interno del Comando provinciale dei carabinieri creato appositamente per raccogliere le denunce delle donne vittime di abusi.
La stanza è stata allestita dal Soroptimist Club di Cagliari, l'associazione che opera per migliorare la condizione femminile.
"L'aver a disposizione un'area riservata – ha detto la presidente del club Maria Elena Marongiu – consentirà alle donne vittime di violenza di essere accolte in un ambiente il più possibile protetto, che le faccia percepire l'attenzione che si ha per il loro grave problema. Allo stesso tempo consentirà alle forze dell'ordine di svolgere le proprie funzioni con la riservatezza che i casi impongono".
Ogni donna che si presenta per denunciare un episodio di violenza, ha sottolineato la vicepresidente nazionale di Soroptimist, Anna Edi Pacini, "rivive un trauma". "L'essere accolte in un ambiente appartato, con arredi, colori e illuminazione confortevoli – ha ribadito la presidente del club di Cagliari – le aiuterà ad esprimere in modo meno traumatico e doloroso la loro storia". Le denunce verranno raccolte soprattutto da militari donne: complessivamente, compresi gli uomini, sono una ventina i carabinieri specializzati in questo settore.
L'inaugurazione della stanza, a cui hanno preso parte oltre al comandante provinciale dei carabinieri, Salvatore Cagnazzo, il prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, la rettrice Maria Del Zompo, il questore del capoluogo, Danilo Gagliardi, il facente funzioni di procuratore capo, Paolo Ganassi, e il sindaco Massimo Zedda, è stata anche l'occasione per tracciare un quadro della situazione sui delitti che subiscono le donne in provincia di Cagliari. Dal primo gennaio dell'anno in corso al 31 maggio sono state 15 le denunce presentate ai carabinieri per atti persecutori, cinque quelle per ingiurie, una per lesioni, 20 per minacce, 10 per percosse e 10 per violenza sessuale (reato nel quale vengono inclusi anche i palpeggiamenti).
"Sono felice di poter inaugurare a Cagliari questa stanza – ha sottolineato Edi Pacini – è un momento particolare. Negli ultimi quattro anni si sono registrati oltre 500 femminicidi e il 30 per cento delle donne non aveva denunciato nulla. Io credo che bisogna condannare all'ergastolo chi uccide una donna, sarebbe un deterrente. Bisogna avviare una prevenzione a livello scolastico, far capire già da piccoli che non c'è differenza tra uomo e donna". Per la rettrice Maria Del Zompo la cultura è fondamentale. "In tanti casi si registra la mancata indipendenza economica – ha detto – la cultura è l'unico mezzo che ti rende indipendente"







