"Se fosse confermato quanto contenuto nei comunicati di Palazzo Chigi, l'impugnazione deliberata nell'ultimo Consiglio dei Ministri contro la Legge di Stabilità 2016 avrebbe per la Sardegna luci e ombre", è quanto sostiene il presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale, Francesco Agus (Sel).
"A essere passato indenne al giudizio del Cdm, infatti, è l'art. 8 comma 12, inserito nel testo grazie a un emendamento presentato da Sel, che ha esteso la possibilità per i Comuni sardi di utilizzare l'avanzo di amministrazione per progetti, interventi e opere in immobili di proprietà comunale e regionale, comprendendo tra questi le ex servitù militari. La norma si è resa necessaria – ha spiegato Agus – visti gli effetti del combinato disposto tra l'art. 187 del Tuel e la disciplina del bilancio armonizzato che stanno provocando, nei fatti, il congelamento forzato di milioni di euro di avanzo di amministrazione, in particolare per i Comuni virtuosi. Soldi veri, fermi nelle casse che grazie alla nuova disciplina possono essere subito messi a correre per la riqualificazione dei beni pubblici in stato di degrado, per progettare un nuovo utilizzo per le ex servitù militari e creare occupazione".
"Riguardo alle parti del testo per cui il Cdm ha deliberato l'impugnativa – ha sottolineato Agus – esistono ragioni importanti che hanno portato il Consiglio regionale a inserire le norme riguardanti il rispetto del Patto di stabilità per gli enti locali e l'estensione dell'impignorabilità in determinate situazioni degli enti regionali. Ragioni che esistevano ieri e che esistono oggi e che trovano origine nella condizione disperata in cui versano i piccoli comuni e le loro popolazioni. E' necessario avviare una trattativa con il Governo in cui partecipi anche il Consiglio regionale, e valutare ogni azione possibile per la tutela della nostra Autonomia, compreso il ricorso alla Corte Costituzionale"







