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Linguaggio, letteratura per l'infanzia, sport: è qui che gli stereotipi di genere trovano terreno più fertile. È quanto emerge dai risultati del progetto formativo "Save – Stereotypes and Violence in Education" della commissione regionale Pari opportunità attuato in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Psicologia, Pedagogia dell'Università di Cagliari e l'Ufficio scolastico regionale. Scopo del progetto, destinato a dirigenti e corpo docente delle scuole d'infanzia, primarie e secondarie di tutta la Sardegna, quello di promuovere un'azione contro gli stereotipi che agiscono anche sulla violenza di genere.

"Attraverso un intervento formativo rivolto agli insegnanti è possibile produrre un cambiamento che si ripercuote sugli studenti e le studentesse, coerentemente con gli interventi Ue in questo campo", ha spiegato la direttrice scientifica Cristina Cabras, docente di Psicologia giuridica. Una serie di workshop da quattro ore, otto seminari e un ciclo di laboratori hanno scandito le fasi dell'iniziativa. I partecipanti sono stati 464, di cui 115 ai workshop (dedicati in particolare a dirigenti e referenti scolastici), 225 agli otto seminari e 124 ai laboratori.

"Il progetto è stato finanziato interamente dalla commissione regionale Pari opportunità con 35 mila euro – ha sottolineato la presidente Barbara Congiu – Per arrivare a una vera e propria rivoluzione culturale si deve partire dal mondo della scuola così da educare i più piccoli al rispetto delle differenze".

Infine, la referente regionale Pari opportunità dell'ufficio scolastico, Mariarosaria Maiorano, ha evidenziato l'importanza delle "metodologie didattiche più innovative, le stesse adottate nei laboratori, per trasferire ai bambini i concetti della parità".