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"Questo sindaco va educato e noi gli facciamo una dichiarazione di guerra: riorganizzeremo un altro evento, in cui proiettiamo il nostro film e la sua 'punizione correttiva' sarà quella di autorizzarne la proiezione". Con queste parole, poco prima di mezzanotte, Sabina Guzzanti, ha salutato una platea di oltre trecento persone, che ieri non sono volute mancare alla proiezione de "La Trattativa", il film inserito nell'ambito delle serate dedicate alla legalità della manifestazione "Sul filo del discorso", organizzato dalla Biblioteca comunale e patrocinata dalla precedente amministrazione di centrosinistra.

"Una censura cosi cretina è tipica di Forza Italia, è un fatto culturale. E' tutta la vita che combatto il berlusconismo – ha detto la Guzzanti – il nostro Paese ne è stato devastato. Nel primo pomeriggio l'evento era stato annullato dal nuovo sindaco, il deputato appena dimessosi di Fi Settimo Nizzi – amico e medico di Silvio Berlusconi – e dall'assessore alla Cultura; poi il film, in tutta fretta, è stato riprogrammato in un locale privato, ma poco prima della proiezione sono arrivati i vigili urbani che hanno raggiunto il titolare del locale sollevando dei problemi di natura amministrativa che lo avrebbero potuto mettere in difficoltà. "Anche il cinema ci ha detto no, quindi non ci resta che riprogrammare la proiezione", ha spiegato la Guzzanti alla platea che ieri, numerosa, si è accalcata prima davanti al Civico 4, il ristorante e spazio culturale che aveva offerto i propri locali per la proiezione, e poi ha "sfilato" nel corso Umberto, soffermandosi davanti al Municipio, per poi raggiungere, sul lungomare, la statua intitolata a Emanuela Loi, la giovane agente sarda che faceva parte della scorta di Paolo Borsellino e che morì insieme al giudice nell'attentato di Palermo del 1992.

"Il film non paragona Forza Italia alla mafia, sarebbe stato stupido e io sarei stata sicuramente querelata – ha detto Sabina Guzzanti ieri sera a Olbia – mio padre vota Forza Italia e non penso sia mafioso. Il film racconta fatti indiscutibilmente accaduti e che tutti quanti abbiamo diritto di conoscere".