"I prefetti hanno tirato le orecchie ai Comuni. La nostra risposta è che Roma deve ascoltare molto bene i Comuni. Noi siamo per l'accoglienza, per la buona accoglienza. Siamo, quindi, per superare l'approccio emergenziale, per una distribuzione territoriale equa e diffusa, per costruire processi di integrazione e di inclusione". Lo ha detto il presidente dell'Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, commentando quanto emerso nel corso del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori.
"Abbiamo dichiarato la disponibilità, come Comuni sardi, a portarci avanti nella sperimentazione di un'accoglienza diffusa, cioè per piccoli numeri – sottolinea ancora Scano – a patto che lo Stato ci metta in condizione di farlo. Stiamo parlando di quanto e di come gestire il fenomeno. Numeri, risorse e procedure. Il flusso non può essere senza limiti. Dobbiamo salvarli tutti, ma non possiamo tenerli tutti". Ed il presidente dell'Anci rincara la dose: "Per le risorse, c'è un problema di adeguatezza e di continuità. Non si può dire al Comune: arrangiati. Come si fa, per lo più, per i minori stranieri non accompagnati. Non sono accettabili inoltre i tempi attuali per la definizione dello status dei migranti e per l'esame dei ricorsi. Così come sono inconcepibili i vincoli contabili che impediscono la spesa comunale".
Infine Scano sposta l'obiettivo sui migranti: "Oltre alle presenze registrate, c'è un mondo di migranti non registrati, un mondo ufficialmente inesistente, che vive in mezzo a noi. Questa situazione pone sempre più problemi di gestione delle politiche sociali e delle politiche di sicurezza e di ordine pubblico".







