Dopo gli ultimi casi di morti per meningite che hanno colpito alcuni giovani italiani, c'è la corsa a vaccinarsi. Ma i tempi per fare diventare operativo in tutte le regioni il nuovo piano vaccini presente nei nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza), possono essere molto lunghi: da mesi ad alcuni anni. A segnalarlo è Carlo Signorelli, presidente della Società italiana di Igiene (Siti). Al momento solo 7 regioni (Basilicata, Liguria, Puglia, Toscana, Veneto, Sicilia e Friuli Venezia Giulia) hanno iniziato ad offrire gratuitamente il vaccino contro il meningococco B, uno dei ceppi più diffusi in Italia e inserito nel nuovo piano vaccini, e ancora meno quelle che hanno inserito il vaccino tetravalente per la meningite (per i ceppi A, C, W e Y) nel loro piano. In tutte le altre regioni bisognerà invece aspettare il recepimento del nuovo piano vaccini. Nel frattempo le famiglie che vorranno vaccinare i loro figli per la meningite del gruppo B o con il tetravalente "dovranno farlo comprando il vaccino in farmacia – rileva Signorelli – a proprie spese". E la cifra non è irrisoria, visto che le dosi da fare sono tre per il B e una per il tetravalente, ognuna circa del valore di 80 euro. Sulla 'psicosi' da corsa al vaccino, dopo gli ultimi casi, come quello della ragazza romana morta al rientro dalla Giornata mondiale della gioventù, Signorelli rileva "che si verifica ogni volta che ci sono episodi simili. Ma per noi medici non ha molto senso. Per evitare il rischio contagio nei giorni successivi c'è la profilassi. Per proteggersi invece è meglio vaccinarsi in campagne sistematiche".
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CORSA A VACCINO MENINGITE, MA REGIONI NON ANCORA PRONTE
