La realizzazione di campi da golf da 18 buche su terreni di privati e della Regione, da dare poi in concessione attraverso un bando a evidenza pubblica. Secondo il gruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, è questa la ricetta per allungare la stagione estiva in Sardegna.
Nella proposta di legge – illustrata stamattina dai consiglieri Michele Cossa e Attilio Dedoni e dal deputato Pierpaolo Vargiu – è indicata anche la dotazione finanziaria prevista: 7,5 milioni di euro l'anno per sei anni. "Il nostro sogno da molto tempo – ha detto Cossa – è fare della Sardegna l'isola dei campi da golf creando un circuito che possa attirare i turisti medio alti nei mesi di "spalla". Nella scorsa legislatura approvammo la legge dei Riformatori sul golf, ma questa maggioranza l'ha abrogata con un comma, sbagliando. Oggi scopriamo con piacere che la stessa maggioranza sta rivedendo questa posizione e dunque abbiamo pensato di portare un testo organico di legge nell'agenda politica".
Se Vargiu ha parlato di "sfida culturale", Dedoni ha fatto notare che "questa scalcagnata maggioranza ora vorrebbe tornare a legiferare ripristinando la vecchia norma ma senza le cubature. Il golf è una potenzialità grandiosa per allungare la stagione, specie in autunno e in inverno, quando i costi dei trasporti verso la nostra isola sono molto inferiori". In Sardegna, hanno ricordato i Riformatori, ci sono quattro campi di 18 buche (Pevero, Is Molas, Is Arenas a Narbolia e Tanka Golf Club a Villasimius), più due campi da nove buche ("Sa Tanca" a Flumini e un campo stagionale a 9 buche a San Teodoro). Il dato più interessante, ha concluso il presidente del movimento, Roberto Frongia, è rappresentato dalla spesa pro capite: "Un turista mediamente lascia ogni giorno 53 euro alla terra che lo ospita, mente un golfista mediamente spende 90 euro".