"Abbiamo preso atto del risultato dell'assemblea regionale del Pd sardo che certifica quel che in tanti abbiamo detto e predetto: un partito a tratti stanco ed incapace di discutere sui temi che contano, di proporre una visione armonica di governo della Sardegna e di condividere una leadership ed una guida comune, al punto di dover chiedere il soccorso ad un garante 'straniero' ed esterno".
E' questo il commento del coordinamento di AgoràDem, che aveva riunito giovani e meno giovani il 9 settembre scorso al Teatro Massimo di Cagliari. La decisione presa a Tramatza, secondo i militanti democratici, rappresenta "molto poco per un partito che vorrebbe diventare sardo ed autonomo".
Riguardo poi al Congresso del prossimo 26 febbraio Agorà ha deciso di proseguire e mantenere alto il confronto sullo stato del Pd sardo allargando la partecipazione ai territori attraverso un percorso "dinamico e partecipato: una prima fase fatta di incontri per conoscere, conoscerci e aggregare; una seconda fase in cui confrontarci e approfondire con serietà e competenza i temi prioritari per la nostra regione".







