Più controlli, meno sanzioni. Anche sulle coste oristanesi. Questo in sintesi il bilancio dell'operazione "Mare Sicuro 2016" presentato oggi dalla Capitaneria di Porto di Oristano.
Quello che a prima vista potrebbe sembrare un risultato poco soddisfacente, per il comandante della Capitaneria, capitano di fregata Erminio Di Nardo, è invece un successo. "Significa che il lavoro di informazione e di prevenzione finalizzato alla diffusione della cultura della legalità in mare che abbiamo fatto a partire dallo scorso inverno coinvolgendo scuole superiori, amministrazioni comunali, il mondo della pesca e della nautica da diporto, e gli operatori dei servizi balneari e di ristorazione ha dato buoni risultati.
La giurisdizione del Compartimento marittimo di Oristano – ha spiegato il comandante della Guardia Costiera di Oristano – si estende su 215 chilometri di costa e comprende il Circondario marittimo di Oristano, da Capo Pecora fino a Santa Caterina di Pittinurri, e quello di Bosa, da Santa Caterina fino appunto a Bosa".
Complessivamente nel corso dell'operazione Mare Sicuro, partita il 18 giugno e terminata il 18 settembre, sono stati fatti 271 controlli alle strutture balneari e demaniali, più di 1.100 controlli anti inquinamento e 207 alle unità da diporto che hanno portato a un totale di 31 verbali amministrativi per violazioni delle norme sulla sicurezza della navigazione e della balneazione.
Le operazioni di soccorso sono state 16, dieci sulle coste oristanesi, sei su quelle bosane. Tra i risultati più importanti, il comandante Di Nardo ha indicato quello conseguito sul frequentatissimo litorale di Cabras, dove nel 2015 non era stato organizzato alcun servizio di salvamento a mare e quest'anno invece erano operative tre postazioni fisse.