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Vesuvius ha comunicato l'avvio della procedura di licenziamento collettivo per i 105 dipendenti dello stabilimento di Macchiareddu. Si è discusso di questo nell'incontro convocato nel pomeriggio dall'assessore all'Industria Maria Grazia Piras, al quale hanno preso parte i sindacati, ma non i vertici della multinazionale dell'acciaio che ha annunciato lo smantellamento degli impianti entro il 31 dicembre 2016.

L'esponente della Giunta ha dichiarato che già domani chiederà al Mise una convocazione urgente delle parti: "Secondo le informazioni di cui siamo in possesso – spiega – si configurerebbe un quadro poco chiaro nei confronti della Regione Sardegna e del Governo italiano.Non ci risulta che lo stabilimento sardo produca perdite. Apprendiamo invece che l'azienda ha bisogno di tagliare la produzioni per assetti internazionali di eccesso di offerta. L'azienda intende delocalizzare nei paesi dell'est europeo, ma vuole proseguire a mantenere il mercato italiano e tedesco.

Questo non è accettabile, dal punto di vista etico e politico, e soprattutto davanti all'ipotesi di attivazione di ammortizzatori sociali pagati dai cittadini sardi e italiani. Sono certa che di fronte al Ministero per lo sviluppo economico l'azienda saprà valutare condizioni e soluzioni differenti da quelle prospettate". Uno dei sindacalisti presenti, Giampiero Manca di Filctem Cgil, ha già convocato un'assemblea nello stabilimento di Assemini per "informare i lavoratori su quanto discusso oggi in assessorato".