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Le funzioni in materia di pesca, acquacoltura e molluschicoltura dovranno essere svolte da un unico dipartimento o direzione generale. Lo ha deciso il Consiglio regionale approvando, con il voto favorevole di 49 consiglieri su 50, una mozione sul potenziamento della struttura amministrativa.

Il comparto ittico annovera 10 mila addetti, 3.000 marittimi imbarcati su una flotta di 1.350 imbarcazioni ai quali si aggiungono circa 1.000 addetti negli impianti lagunari. Il primo firmatario Gianfranco Congiu (PdS) ha posto l'accento "sull'insufficienza della struttura amministrativa di supporto che, incardinata presso l'assessorato regionale all'Agricoltura, sconta pochissimi addetti e alcun ente o agenzia di supporto specifico, diversamente da ciò che accade per il comparto agro zootecnico.

Ebbene, la creazione di una struttura regionale dedicata alle politiche ittiche consentirà non solo la più puntuale spendita delle risorse comunitarie – ha spiegato l'esponente della maggioranza – ma soprattutto un sostegno tecnico del quale oggi il mondo della pesca non può più fare a meno, stretti da una morsa legislativa e regolamentare sempre più complessa che allontana le imprese dagli strumenti e dagli aiuti di loro pertinenza".