Con sole 250 tonnellate di oli lubrificanti usati raccolte nel 2015, la provincia di Oristano è tra le meno virtuose d'Italia e anche in Sardegna occupa gli ultimi posti della classifica se non proprio il fanalino di coda. Il dato è stato presentato oggi nel corso della tappa oristanese di "Circoliamo", la campagna informativa itinerante del Consorzio obbligatorio degli oli usati.
In Sardegna, e nella provincia di Oristano, ha spiegato il responsabile della rete di raccolta Marco Paolilli, le percentuali raccolte sono ancora lontane da quelle nazionali, che si avvicinano al 100 per cento ma in compenso ci sono ampi margini di miglioramento. Paolilli ha anche spiegato dove e come si può e si deve andare a prendere l'olio usato che ancora viene smaltito senza alcun controllo con danni gravissimi per l'ambiente. Da una parte c'è la fascia degli automobilisti che per risparmiare provvedono personalmente al cambio dell'olio dei propri mezzi e quella delle officine abusive.
Dall'altra c'è il mondo dell'agricoltura e dell'allevamento, dove gran parte degli operatori risulta difficilmente raggiungibile. In entrambi I casi, secondo i tecnici del Consorzio, la soluzione è quella di una maggiore diffusione di isole ecologiche adibite anche al conferimento degli oli lubrificanti usati. Su questo fronte, il Comune di Oristano è già sulla buona strada. Nel corso del 2015, come ha spiegato l'assessore all'Ambiente Efisio Sanna, presso l'Ecocentro comunale sono stati raccolti 500 chili di oli lubrificanti e nello stesso Ecocentro sono stati invece raccolti oltre undici tonnellate di olio vegetale esausto con aumento del 175 per cento rispetto al 2013.