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A metà strada tra la provocazione e lo scherzo quella di Beppe Grillo iscritto al Pd è questa volta una cosa seria. Il comico genovese ha infatti realmente preso la tessera Pd ma non ad Arzachena come lui stesso ricorda, bensì a Paternopoli, in provincia di Avellino. Il locale circolo Martin Luter King aveva infatti accolto la sua richiesta dopo che il tentativo fatto in Sardegna era andato fallito. Era il 2009 e l'attuale leader M5s aveva tentato all'epoca una ardita scalata nel partito democratico in seno al quale ambiva ad una provocatoria partecipazione alle primarie per diventarne segretario. "Se entrassi in questa gara finta probabilmente vincerei. Di questo i capi del partito hanno una maledetta paura. La sinistra è un imbroglio: sono morti che camminano'' aveva spiegato all'epoca il comico genovese che aveva scandalizzato i vertici del partito con la sua richiesta. "Fassino dice che non è un taxi. Bersani dice che non è un autobus e la Melandri dice che non è un tram. L'unica cosa certa che sappiamo del Pd è che non è un veicolo a motore" scherzava Grillo che, alla fine del suo vano tentativo, gettò le armi sentenziando: "Questo partito è un carro funebre''. Aveva tentato l'iscrizione anche a Nervi, ricevendone anche lì un cortese rifiuto dopo che si era espressa anche la Commissione nazionale di garanzia prendendo atto dell'articolo dello Statuto che escludeva "dalla registrazione nell'Anagrafe degli iscritti e nell'Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altri partiti politici all'interno di organi istituzionali elettivi". Unico a dire Sì al comico era stato invece il circolo del piccolo centro campano in cui Grillo era diventato l'iscritto numero quaranta. Ad accettare la sua iscrizione era stato il coordinatore del circolo Andrea Forgione, spiegando di aver voluto mandare un segnale ai vertici di Roma: ''Se noi ci chiamiamo Partito Democratico dobbiamo tenere porte e finestre aperte". Ma Beppe fu stoppato anche quella volta. "Il PDmenoelle ha annullato anche la mia iscrizione di Paternopoli. Non ho quindi la possibilità di candidarmi a segretario'' disse, mettendo definitivamente fine alla sua corsa alla leadership del Pd. E mettendo le basi per l'ascesa del M5s.