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Definire la programmazione e iniziare ad attuare interventi, è questo il momento cruciale.

La Sardegna, secondo il Capo Unità della Commissione europea “Italia e Malta” Christopher Todd, a Cagliari per il Comitato di Sorveglianza sul Por Fesr 2014/20, ad un anno dal lancio della programmazione, sta concentrando gli sforzi per centrare al meglio gli obiettivi. “Abbiamo visto che qui c’è un grandissimo lavoro di programmazione dei bandi e si comincia anche con la selezione dei progetti – dice Todd – e credo che la Sardegna sia in una buona posizione per vedere risultati velocemente”. Sulla rapidità nella spesa ruota tutto il sistema dei fondi europei, sulla capacità di intercettare e agganciare tempestivamente ogni opportunità offerta dall’Europa. Ma serve anche un’alta qualità dei progetti in modo che possano davvero incidere profondamente sul futuro della Sardegna. “Sono disponibili 930 milioni del Por Fesr 2014-2020, programmati per fare interventi importanti nel campo dell’ambiente, del turismo, della riqualificazione urbana, della prevenzione del rischio idrogeologico, dei parchi verdi e delle aree umide ma anche della ricerca e dell’innovazione, della cultura, dell’inclusione sociale, degli incentivi alle imprese”, spiega l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci che presiede il Comitato. “Tutto per far crescere la nostra isola e il suo sistema economico, mettendo in collegamento coste e interno per garantire uno sviluppo equilibrato a tutta la regione”. La nota dolente un po’ per tutti è la lentezza nella spesa, anche a causa di procedure complesse e difficili, con tanta burocrazia a cui far fonte. Todd rassicura: “All’inizio di una programmazione c’è sempre qualche complicazione, si corre per chiudere la precedente, la 2007-2013 in questo caso, e per far partire la nuova, quindi qualche rallentamento è fisiologico. Però c’è un’assistenza tecnica per i Comuni che può aiutare soprattutto i più piccoli a partecipare e beneficiare dei fondi europei”. Per questo motivo la Regione ha messo in campo il Piano di rafforzamento amministrativo, per migliorare la gestione dei fondi strutturali per supportare le competenze interne all’amministrazione regionale, puntando sulla qualità istituzionale. Dei 930 milioni a disposizione (465 da finanziamenti europei e il resto da cofinanziamento regionale per 35 linee di intervento), 213 vanno alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all’efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico e 51 a inclusione sociale e povertà.