"Al referendum del 4 dicembre io voterò Si e a Renzi darei consigli su come poter vincere, anche se non sembra proprio lui sia in cerca di suggerimenti". A parlare è Mariotto Segni, ex deputato e promotore di molti referendum storici, che ha rilasciato al programma di Radio1 "Un Giorno da Pecora" una lunga intervista su questi temi. Ospite di Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, l'ex Dc spiega che tipo di consiglio darebbe al premier.
"Gli direi di fare un passo indietro, di fare meno campagna e di farla fare agli altri, per convincere la gente che questa non è un battaglia solitaria ma di gruppo. Ma non credo che lui possa accettare di farsi un po' più da parte". Riguardo alla scelta di votare Sì, Segni chiarisce: lo faccio "più che per il pregio della riforma, per i disastri che vedo in caso di vittoria del No". In quest'ultimo caso, argomenta, "faremmo un passo indietro di 25 anni, torniamo dritti dritti alla vecchia Italia del proporzionale, diventiamo una specie di Spagna insomma".
Segni ammette poi che il quesito "è anomalo rispetto a tutta la storia referendaria. Ad un certo punto si parla di riduzione dei costi della politica, ma questo lo devono stabilire i cittadini. Normalmente – sottolinea – i quesiti descrivono la meccanica del voto non i suoi risultati finali, che si possono raggiungere oppure no".







