"Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni affinché si investa in questo settore. Chiediamo l'aumento di organico della Polizia penitenziaria in Sardegna, carente di 611 unità, rendere gratuito l'utilizzo delle caserme delle carceri per gli agenti impiegati nei servizi, eliminare gli sprechi e reinvestire i risparmi in mezzi e strumenti di lavoro moderni". Sono solo alcune delle richieste del sindacato Uilpa protagonista di un sit-in davanti alla Prefettura di Cagliari.
"Le problematiche che si riscontrano in questo periodo nella polizia penitenziaria sarda mettono a rischio anche la sicurezza pubblica – denuncia Michele Cireddu, coordinatore regionale di Uilpa – con i numeri che abbiamo non possiamo assolvere il nostro mandato istituzionale, che è quello di combattere la recidiva. I detenuti, dopo aver scontato la pena, escono dal penitenziario e commettono gli stessi reati". Nel mirino del sindacato il capo del Dipartimento nell'Isola. "Si è dimostrato insensibile alle nostre richieste – attacca Cireddu – durante le sue ultime visite nei penitenziari non ha convocato i sindacati. Vuole rilanciare le colonie penali, ma non pensa che gli uomini non bastano. Anche dal punto di vista della formazione veniamo trattati come carne da macello".
Il Prefetto, incontrato dal sindacalista, ha garantito che si farà portavoce delle istanze della Penitenziaria con il ministero. E a chiedere l'intervento diretto del ministro Andrea Orlando è Anna Maria Busia, consigliera regionale del Centro democratico e responsabile nazionale Giustizia del partito, che ha partecipato alla protesta. "Chiediamo al ministro più attenzione per la nostra regione – incalza – qui c'è un'alta concentrazione di istituti di pena, vengono ospitati detenuti italiani e stranieri, con extracomunitari e appartenenti a cellule terroristiche".







