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Nel 2015 le vittime di incidenti ferroviari sulla rete nazionale italiana sono state 83, con 46 morti e 37 feriti gravi. E' quanto rileva il rapporto annuale dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf) secondo cui il dato è in forte contrazione perché si tratta del 12% in meno rispetto al 2014, del 59% in meno rispetto a 10 anni fa (2005) e del 27% in meno rispetto al valore medio del periodo 2005-2014. I problemi di manutenzione sono alla base di almeno il 28% degli incidenti rilevati.

"Abbiamo motivi di soddisfazione e di conforto", afferma il direttore Ansf, Amedeo Gargiulo, secondo cui però c'è ancora molto da fare sul fronte della prevenzione degli incidenti dovuti al comportamento dei pedoni nelle stazioni e presso i binari delle ferrovie: gli investimenti sono state la causa del 74% degli incidenti e del 96% dei morti. Il 62% degli investimenti di persone si è verificato nelle quattro regioni che sviluppano la gran parte del traffico ferroviario: Lombardia (14 incidenti), Lazio (12), Toscana (12) e Emilia Romagna (otto). Circa il 20% degli incidenti significativi, è stato anche spiegato, e il 18% delle vittime ci sono stati in corrispondenza di passaggi a livello, casistica peraltro calata del 29% in un decennio.