Non si spegne il fuoco della polemica sulla gestione dell'Ente Parco nazionale di La Maddalena. In un botta e risposta via comunicati stampa, i membri del Consiglio direttivo invocano l'intervento del ministro affinchè individui "una guida autorevole e attenta alle istanze del territorio".
Dall'altra, il presidente Giuseppe Bonanno, che si è autosospeso, accusa i componenti della "maggioranza" del direttivo di "dimostrare lacune amministrative e di conoscenza specifica, in conflitto con la loro permanenza in un organo direttivo". L'ultima stoccata arriva dal Consiglio, secondo il quale, per colpa di Bonanno, il Parco sta "vivendo il momento più difficile della sua storia".
Il presidente viene accusato di non esser riuscito "nei primi nove anni della sua presidenza a dimostrare come l'Ente potesse essere utile all'ambiente e all'economia del territorio". Poi una serie di contestazioni: ritardi nelle assunzioni degli stagionali, nomine non concordate e cattiva gestione.
"Bonanno, non più autosospeso (ma era una pagliacciata, si era capito subito), ha deciso di chiedere al ministero un consiglio nuovo di zecca e un commissario ad acta che faccia il piano del parco al posto suo e del consiglio. Noi – ribattono i consiglieri – vogliamo che ogni decisione che riguarda tutti sia presa con la dovuta chiarezza, e continueremo a controllare Bonanno e i suoi tentativi di blindare pezzi di arcipelago, fino a che ci consentiranno di farlo".