Più aiuti all'Italia, che si trova – e lo sarà ancora per diverso tempo – "in prima linea" sul fronte dei flussi migratori. La promessa arriva da Fabrice Leggeri, direttore di Frontex, l'Agenzia della guardia di frontiera e costiera europea, in visita a Roma. Ma intanto, tra la Libia e la Sicilia si continua a morire: altri 25 cadaveri sono stati recuperati oggi su un gommone carico di persone a sole 26 miglia dalle coste africane. Ed il 2016 diventa l'anno record per i morti in mare. Praticamente chiusa dall'accordo con la Turchia la rotta orientale attraverso la Grecia (si contano 100 passaggi al giorno, contro i 1.200 dello scorso anno) resta più che mai attiva quella del Mediterraneo centrale come dimostrano i dati sugli arrivi in Italia nel 2016: 156.705 persone sbarcate, il 12% in più del 2015 ed oltre 4mila in più anche dell'anno record, il 2014. La chiave del problema sta in Libia. "Senza una stabilizzazione di quel Paese – ha osservato Leggeri – non penso ci possa essere un calo degli arrivi". E preoccupa il modus operandi dei trafficanti di uomini, sempre più spietati, che puntano a sfruttare al massimo il tempo favorevole per caricare sempre di più le loro carrette del mare prima dell'inverno. A chi parte, spiega il direttore di Frontex, "non viene dato cibo, acqua, benzina a sufficienza, i mezzi usati sono sempre più fatiscenti e in queste condizioni è impossibile che riescano ad arrivare sulle coste italiane. Noi interveniamo infatti sempre più vicino alle coste libiche. Negli ultimi mesi, in media, su cinque imbarcazioni usate dai trafficanti nel Mediterraneo centrale, quattro erano gommoni di cattiva qualità ed il numero di persone stipate su questi mezzi inadatti alla navigazione è cresciuto di un terzo". Ecco spiegate le tragedie del mare. L'Unhcr stima in almeno 3.800 i migranti morti o dispersi dall'inizio dell'anno tentando di attraversare il Mediterraneo. E' l'anno più letale di sempre: è stato infatti superato il 2015, quando si erano registrate 3.771 vittime. Ma mentre nel 2015 1.015.078 persone avevano tentato la traversata, quest'anno sono finora circa 327.800. Ad essere aumentato è il tasso dei decessi: nel 2016 una persona ogni 88 che hanno tentato la traversata ha perso la vita, un dato in netta crescita rispetto a 1 ogni 269 dello scorso anno. Nel Mediterraneo Centrale questo dato è addirittura più alto, con una morte ogni 47 arrivi. Lungo quella rotta Frontex è impegnata con l'operazione Triton, forte di 450 uomini, e nove navi, 3 aerei e due elicotteri. Leggeri promette un rafforzamento dell'impegno. "Dobbiamo migliorare – ha osservato – il sostegno all'Italia che è in prima linea. L'Agenzia ha un nuovo mandato e nuove competenze, abbiamo più risorse e le useremo". L'aiuto all'Italia potrà concretizzarsi in un potenziamento della dotazione di Triton più mezzi ed uomini, ma anche in un maggior supporto nelle operazioni di rimpatrio dei migranti irregolari. Proprio quello dei rimpatri è uno dei tasti dolenti per l'Italia: nel 2016 sono stati rimandati verso i Paesi di provenienza 12.406 'irregolari'. Troppo pochi per il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che chiama in causa Bruxelles. L'Europa, attacca, "deve fare i ricollocamenti ed il rimpatrio degli irregolari. Deve agire anche usando i fondi della cooperazione: ai Paesi africani diciamo che se non ci aiutano a non far partire le persone noi sospendiamo i soldi della cooperazione".
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Migranti: record morti in mare. Frontex, aiuti a Italia
