L'Upc all'attacco del supermanager della Asl unica, Fulvio Moirano, per la sua partecipazione al convegno organizzato dal Pd in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre: "una smaccata assemblea a favore del Sì, camuffata in acida salsa socio-sanitaria", denuncia il partito centrista della maggioranza.
"Gli assessori stiano in assessorato ad occuparsi dei problemi della Sardegna e il dottor Fulvio Moirano pensi all'Azienda per la tutela della salute dei sardi – tuona il capogruppo in Consiglio regionale, Pierfranco Zanchetta – Non ci sembra opportuno che in questa fase così delicata si usi la sanità come elemento persuasivo a favore del referendum, qualunque siano le posizioni. Nulla da eccepire se l'iniziativa politica fosse stata organizzata senza la presenza del neo direttore generale dell'Ats, ma la partecipazione di Fulvio Moirano, appena insediato ad una così pesante responsabilità, ci lascia alquanto perplessi e dubbiosi circa la sua imparzialità e indipendenza dai partiti".
"Luigi Arru lo ha presentato come il 'Messi della sanità' – ricorda Zanchetta – una stucchevole metafora calcistica che non giova alla faticosa e complessa opera di riordino del pesante bilancio della sanità sarda e di riorganizzazione dell'intero sistema socio-sanitario regionale. Il 'fuoriclasse' Moirano esposto al tavolo referendario del Sì, gioca una partita con la casacca di un solo partito, non con quella della coalizione o dell'intera Sardegna. Una improvvida discesa in campo – attacca ancora il capogruppo – con un ruolo che non gli si addice, visto che dovrebbe essere super partes. Un autogol che ha esposto la figura del manager a un brutto esordio".