"Il settore della pesca è in difficoltà a livello nazionale ed europeo e anche in Sardegna, ma abbiamo grandi potenzialità. Occorre un salto culturale degli operatori che devono finalmente diventare professionisti". Così l'assessora dell'Agricoltura Elisabetta Falchi al convegno organizzato dalla Flai Cgil.
"I maggiori problemi – spiega – sono dovuti alla difficoltà di adattare alle nostre esigenze le politiche europee per la pesca finanziate dal Feamp: sono calibrate su altre realtà, per lo più del nord Europa e mal si conciliano con la pesca del Mediterraneo. Inoltre, anche l'accentramento della gestione Feamp al ministero rende difficile mettere in campo misure più ritagliate sui bisogni delle nostre marinerie". "Il vecchio ciclo aveva messo a disposizione poco meno di 15 milioni di euro per la Sardegna. Col nuovo Feamp, invece, ne abbiamo 36 di milioni", chiarisce l'esponente della Giunta Pigliaru.
Dunque, ribadisce, "la disponibilità di risorse è la prima condizione per il rilancio e adesso possiamo far partire la progettazione. Sarebbe stato preferibile avere una maggiore autonomia per non dipendere dall'autorità di gestione ministeriale, ma il piano è stato strutturato così. Pertanto dobbiamo adoperarci nell'ambito della nostra autonomia operativa in modo da accelerare la spesa. E siamo pronti a finanziare entro l'anno i 4 Flag recentemente costituiti, il cui bando avevamo pubblicato a luglio". Infine un accenno al tonno: "le quote sono troppo esigue – dice l'assessora – per le tre tonnare sarde e inesistenti per le nostre imbarcazioni. Il nuovo regolamento europeo però fornisce diversi elementi a nostro vantaggio per la revisione del sistema".