Una pariglia di cavalieri in corsa in una delle spettacolari prove di destrezza e coraggio. Dietro, protagonista, il pubblico di ogni età. E' l'immagine simbolo scelta da Bruno Atzori per la copertina de "La Sartiglia": 113 pagine per raccontare i momenti salienti della giostra equestre di antiche tradizioni che si corre nel centro storico di Oristano. Un'emozione da vivere anche sfogliando le pagine del libro che il PTO, Patto Territoriale Oristano, ora in liquidazione, dedica a una tra le più affascinanti manifestazione del Carnevale, unica al mondo.
'La Sartiglia', 'libro promozione' della manifestazione e del territorio, sarà distribuito gratuitamente in 3000 copie dalla Fondazione Sa Sartiglia. Elegante veste grafica, testi in italiano e inglese con il loro carico di suggestioni affidati al giornalista Roberto Cossu e una ricca e accurata galleria di immagini dei fotografi Bruno Atzori, Gianfranco Casu, Luigi Corda, Marcello Mangroni, Stefano Orrù, Salvatore Pirri, Massimo Pulixi. Tutto sottolinea, pagina dopo pagina, i momenti cruciali. Dalla prima immagine di un cavaliere impegnato a centrare la stella con la spada o su stoccu, la Candelora, la vestizione, le corse, cavalli bardati, costumi, tamburi e trombe, Su Componidori, figura simbolo e la folla sedotta da un rito che resiste al tempo. Nel sito del PTO e della Fondazione sa Sartiglia è online il video-libro. Il coordinamento del progetto è del liquidatore PTO Remigio Sequi, gode del patrocinio Provincia di Oristano e la collaborazione della Fondazione Sa Sartiglia. E' uno dei progetti conclusivi del PTO. "Il racconto scopre i momenti della manifestazione – spiega Sequi – le suggestioni e informazioni nella trama narrativa e, con un gioco grafico, si inseriscono dati storici o riferimenti argomentati e letterari.
Un libro per accompagnare il lettore coinvolgendolo emotivamente nella bellezza della festa e del rito, lasciando un sapore antico e sacro tra colori, rumori e silenzi di una giornata partecipata". La direzione artistica e editoriale è di Bianca Laura Petretto. "L'antica tradizione equestre della giostra all'anello e delle corse a pariglia era nota anche ai sovrani dei regni giudicali e documentata nella Città Regia di Oristano sin dal 1547 – spiega il presidente Fondazione Sa Sartiglia Guido Tendas – la prima attestazione della giostra carnascialesca è del 1807. Una tradizione vivente che grazie ai gremi si è perpetuata e ha saputo adattarsi al corso della storia, mutando e conservando il suo antico cerimoniale. Il suo spazio scenico, i protagonisti, i costumi, mantenendo sempre viva la fierezza e la passione in tutti coloro che partecipano consapevoli all'elegante spettacolo".







