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Quattro arresti per riciclaggio e il sequestro di beni per 15 milioni di euro: è l'epilogo della vicenda riguardante le numerose rapine ai portavalori di questi mesi nell'Isola. Dopo i 23 arresti avvenuti lo scorso 19 marzo, questa volta sono finiti ai domiciliari Nicola Bellu, Serra Tania e Silvana Conti, compagne dei capibanda Olianas e Arzu e infine Serra Roberto.
 
I responsabili delle rapine erano avidi e senza scrupoli, affamati di denaro e adrenalina, pronti a sfidare le forze dell'ordine e a uccidere vigilantes e poliziotti pur di assicurarsi bottini milionari. Lo dimostrano l'utilizzo di kalashnikov, lacrimogeni e il furto di mezzi pesanti. Gli assalti sono avvenuti in tutta l'Isola.
 
La Polizia e la Guardia di finanza hanno svolto insieme il lavoro di indagine, impedendo altri cinque assalti ai portavalori. "Un risultato come questo – ha detto Alfredo Fabbrocini, dirigente della Squadra mobile di polizia – non è un caso, le due squadre hanno partecipato in sinergia fin dalla prima investigazione, individuando i responsabili, verificando i movimenti dei flussi finanziari e immobiliari. Oggi chiudiamo il cerchio: quest'ultima fase di completamento ci permette di recuperare il denaro rubato".
 
I sequestri. L'importante operazione anticrimine condotta da Polizia e Guardia di Finanza ha permesso di porre i sigilli ai beni di Giovanni Olianas, l'ex vicesindaco di Villagrande Strisaili che aveva come 'hobby' le rapine ai portavalori: un resort da favola in Ogliastra, sei appartamenti in Gallura, un'auto e una moto. In più sono stati bloccati conti bancari e alcune polizie assicurative. Olianas conduceva una vita normale, senza dare troppo nell'occhio. A tradirlo, un piccolo particolare: pur avendo una famiglia da mantenere non utilizzava lo stipendio mensile da lavoratore dipendente. In realtà quelle risorse non venivano toccate perché le spese quotidiane erano già disponibili in contanti, nascoste tra le mura domestiche.
 
Roberto Serra (imprenditore arrestato questa mattina) gli aveva detto più volte, comunque, di prelevare soldi almeno una volta al mese per non destare sospetti. Proprio Serra, secondo quanto accertato dalle indagini, avrebbe gestito per conto di Olianas il resort Ogliastra Beach. La società Calalunas, invece, che apparteneva alla moglie di Olianas, Silvana Conti, gestiva il resort. Poco dopo l'arresto del marito la donna ha rigirato la Calalunas ad una terza persona, per non destare sospetti. Luca Arzu sarebbe stato, invece, meno attento di Olianas: a fronte di redditi inesistenti, infatti, spendeva ingenti somme di denaro per settimane bianche, vacanze a Venezia e viveva nel lusso. Il suo commercialista, Pasquale Nicolò Bellu, aveva investito per lui denaro in una società Lettone. Inoltre lo avrebbe assunto come ragioniere per non farlo risultante nullatenente. Tania Serra, compagna di Arzu, infine, si sarebbe occupata di far arrivare i soldi al commercialista ed effettuare i bonifici all'estero.