"La storia delle Province, in Sardegna come in Italia, è una storia di sprechi e di clientelismo, di una istituzione inutile e dannosa per i contribuenti. Da tre anni giace in Parlamento la proposta di legge costituzionale di riforma dell'art. 43 dello Statuto sardo, proposta dai Riformatori e approvata all'unanimità dal consiglio regionale.
Una norma semplice, che metterebbe la parola fine a una discussione oziosa e offensiva dell'intelligenza del Popolo sardo, che sull'adozione delle province ha fatto da battistrada a livello nazionale". Lo afferma il consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa. "Il fatto che essa sia stata fermata in Parlamento è uno scandalo, la cui responsabilità ricade su quelli tra i nostri parlamentari che hanno deliberatamente osteggiato la riforma voluta dal 97% dei sardi.
Non si perda un solo giorno e si chieda al Parlamento di fare il proprio dovere – aggiunge Cossa – I sardi hanno deciso a stragrande maggioranza di abolire le province: non permetteremo passi indietro. La riforma degli enti locali avrebbe dovuto fare una scelta precisa, quella di svuotarle completamente delle funzioni. Adesso c'è addirittura chi parla di crearne di nuove e di elezione diretta degli organi. Una follia", conclude l'esponente dei Riformatori.







