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Su 38 leggi approvate nel corso del 2016 dal Consiglio regionale, 14 riguardano modifiche di provvedimenti già approvati e rientrati in Aula per correzioni dovute a ricorsi da parte del Governo o, semplicemente, a limature di parti non coerenti con l'obiettivo prefissato da Giunta e maggioranza di centrosinistra.

Altre tre sono proroghe e almeno quattro riguardano leggi finanziarie, tra manovra, assestamento e rendiconto. E' quanto emerge dal bilancio dell'attività svolta dall'Assemblea, illustrato dal presidente Gianfranco Ganau. Al netto di tutto ciò, i provvedimenti che hanno inciso sulla vita dei sardi sono la riforma degli enti locali, la legge sulla panificazione e la legge forestale, il riordino dei servizi per l'impiego, la legge in materia di lavori pubblici, l'istituzione della Asl unica e del reddito di cittadinanza. E ancora: il varo dell'Agenzia sarda delle entrate, la riforma di Area (l'ex Iacp) e le norme per il superamento del precariato.

"Esiste un problema di qualità della legislazione e degli atti che spesso ha costretto il Consiglio a tornare in Aula – commenta Ganau – I consiglieri forzano soluzioni che non trovano applicazione nelle leggi nazionali o mettono scarsa attenzione a quelle che sono le norme sovraordinate". C'è poi un aspetto politico non di secondo piano che riguarda i territori. "Il Consiglio – sottolinea il presidente – tiene più in considerazione il rapporto con i cittadini: esiste un problema di rivisitazione delle norme e in alcuni casi non c'è stato un territorio che non abbia espresso perplessità".