in-italia-70-centri-per-la-vista-pochi-e-mal-distribuiti

Sono 70, in Italia, i Centri di Riabilitazione visiva, aumentati rispetto all'anno precedente di 9 unità, ma di "numero sempre inferiore a quanto richiesto dalla Legge" e caratterizzati da una "forte disomogeneità sul territorio nazionale". Ben 9 regioni hanno un solo centro attivo, contro i 16 della Lombardia e gli 11 della Sicilia, con una "disuguaglianza che negli anni non ha presentato un significativo miglioramento", "costringendo le famiglie interessate a penosi e costosi spostamenti". A dirlo è la Relazione annuale al Parlamento ai sensi della Legge 284/97 sulla riabilitazione visiva, inviata dal ministro della salute ai Presidenti di Camera e Senato. In Italia sarebbero 362 mila le persone prive della vista (Istat 2005) mentre gli ipovedenti circa un milione e mezzo, in aumento anche a causa della crescita esponenziale di malattie oculari legate all'invecchiamento. Secondo la relazione, che riporta le attività svolte nel 2015 per la prevenzione dell'ipovisione e della cecità, sono stati 29.691 i casi sottoposti a trattamenti riabilitativi, "un valore estremamente basso rispetto alla stima degli ipovedenti in Italia". In particolare in alcune regioni, come Friuli Venezia Giulia (154 casi) o Sardegna (124). Infermieri e assistenti sociali sono in aumento, ma nei centri italiani sono in tutto, rispettivamente, 53 e 24. Dati che sottolineano "l'esigenza di aumentare l'offerta assistenziale per le minorazioni visive". Da questo punto di vista, però, "la drastica contrazione dell'erogazione dei fondi alle Regioni, registrata negli ultimi anni, rimane un forte elemento di criticità". Buone notizie invece sul fronte della comunicazione. Il sito internet dell'Agenzia per la prevenzione della cecità-IAPB Italia (www.iapb.it), nel 2015, ha raggiunto 1.413.276 visitatori, +65% rispetto ai 853.703 dell'anno precedente. La linea telefonica di consultazione gratuita IAPB (800-068506) ha ricevuto nel 2015 2.561 chiamate, +11% rispetto al 2014.